Rom, intesa raggiunta coi residenti| Orlando: stop occupazioni abusive - Live Sicilia

Rom, intesa raggiunta coi residenti| Orlando: stop occupazioni abusive

Soluzione al caso caso di via Felice Emma. Il sindaco: "Beni confiscati solo a chi ne ha diritto"

PALERMO – Sorrisi, strette di mano e volti distesi, a parte qualche tensione nel finale. Sembra concludersi con un lieto fine la vicenda di via Felice Emma, la strada della zona Altofonte che il comune di Palermo aveva scelto per ospitare, in un bene confiscato, alcune famiglie Rom dopo il sequestro del campo nomadi della Favorita. Una decisione che, in queste settimane, aveva provocato un vespaio con sit-in e residenti sul piede di guerra.

“Vogliamo riqualificare questa parte della città – spiega in conferenza stampa il sindaco Leoluca Orlando, forte di un accordo che accontenta tutti – Assegneremo i beni confiscati a chi ne ha diritto, ma basta con le occupazioni abusive, specie da parte di chi prima gestiva il campo Rom e ora occupa. Dobbiamo avviare un percorso virtuoso”.

Una mediazione condotta dall’assessore al Sociale, Giuseppe Mattina, dopo numerosi incontri: un compromesso che prevede che la villa confiscata (attualmente occupata) ospiti sia una famiglia Rom che una di origine italiana, con il giardino e alcuni locali trasformati in un centro a servizio del quartiere per attività sociali gestito dai cittadini. Il tutto formalizzato con un prossimo atto di indirizzo della giunta, che prevede anche la videosorveglianza e alcuni interventi al sistema idrico.

“Il percorso che abbiamo fatto è un modello su cui vogliamo costruire i rapporti nei territori, per tutte le periferie – dice Mattina – Siamo passati dal ‘buffone’ al ‘grazie per esserci incontrati’, ringrazio i consiglieri comunali del M5s, della Lega, di Sinistra Comune e del Pd che sono qui perché in tanti modi hanno supportato l’amministrazione”. E in effetti, accanto al sindaco e all’assessore, non mancano gli esponenti politici di maggioranza e opposizione.

Il punto, adesso, è pensare al resto dei 113 Rom che saranno spostati dal campo entro il 31 dicembre: se una famiglia di quattro componenti andrà in via Emma, altri 80 circa sono nelle liste per l’emergenza abitativa e quindi potrebbero andare in altri beni confiscati; un’altra parte andrà in Paesi europei, altri ancora saranno aiutati a trovare una casa in affitto. Ma non ci sarà spazio per chi aveva lasciato il campo in precedenza e ora vorrebbe provare a rientrare, mentre per la villa di via Emma è già arrivata la notifica di sgombero: gli occupanti avranno due settimane per andarsene.

“Nessuno aveva pensato di spostare in via Emma l’intero campo – aggiunge l’assessore – Ci sarebbero comunque andate al massimo due o tre famiglie, così faremo anche in altri quartieri, ma per tutte le famiglie ci sarà un progetto personalizzato”. Cosa che potrebbe far nascere nuove proteste, con il Comune pronto alla mediazione seguendo il modello di via Emma. Il termine ultimo sarà comunque quello di fine anno, con una task-force comunale, coordinata da Fabio Giambrone, che si occuperà degli interventi di rigenerazione urbana.

In Aula anche una folta rappresentanza di residenti: “Siamo contenti che si sia arrivati a una soluzione condivisa che mette insieme le diverse istanze della città, riteniamo doveroso ringraziare l’assessore Mattina che è stato presente e disponibile a lavorare a una soluzione condivisa. Ringraziamo anche la Lega per avere mediato le fasi di questa trattativa”.

LE REAZIONI

“Si avvia alla conclusione il negoziato relativo alla ricollocazione dei Rom del campo Nomadi in Via Felice Emma. Dopo ben tre incontri che hanno visto una partecipazione dell’assessore mattina, dei residenti e della Lega sembra che una soluzione dignitosa per tutti sia stata raggiunta. Con una mediazione decisiva della Lega abbiamo rivisto la soluzione estemporanea del problema, che vedeva la semplice ricollocazione dei Rom in questa area molto trascurata, in un modello di possibile riorganizzazione del principio di solidarietà ed accoglienza”. Lo dicono i consiglieri della Lega Igor Gelarda e Elio Ficarra.

“Il dialogo tra cittadini e amministrazione comunale ha determinato un risultato di grande valenza simbolica e culturale: i rom, a Palermo, vivono nei palazzi e nei condomini della nostra città. Solidarietà vuol dire cittadinanza. La convivenza tra le comunità urbane e i cittadini di etnia rom è ormai consolidata nella storia della città, che si conferma un luogo di accoglienza. Chi voleva alimentare una guerra tra poveri è stato sconfitto. La mediazione tra la necessità di dismettere il campo rom della Favorita e le esigenze dei residenti di via Felice Emma ha condotto all’accordo fra il Comune e i residenti del quartiere in zona Pagliarelli”. Lo dice Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune.

Per Dario Chinnici e Silvio Moncada, rispettivamente capogruppo Pd e presidente della Quarta circoscrizione, “la soluzione trovata è un’ottima mediazione che consente di favorire processi virtuosi di integrazione e inclusione sociale, ma anche di rispondere alle legittime istanze dei residenti. Saremo vigili perché il processo proceda come concordato”.


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