L'affitto non pagato e le botte | Ma la mafia non c'entra - Live Sicilia

L’affitto non pagato e le botte | Ma la mafia non c’entra

Il Tribunale di Palermo

Tre assolti e un condannato. Il processo ruotava attorno alla morosità di un inquilino.

PALERMO – Non fu un’estorsione e neppure aggravata dal metodo mafioso. Due assoluzione e una condanna a un anno e otto mesi per lesioni al processo che ruotava attorno a un affitto non pagato a Misilmeri.

Gli scagionati sono Benedetto Mandalà e Rosalia Perrone che aveano affittato l’immobile ad Antonino Spinelli e Ornella Civiletti. Spinelli denunciò di avere subito minacce, pressioni e infine botte per costringerlo a pagare.

Al vaglio del giudice per l’udienza preliminare Filippo Serio ha retto solo l’episodio di violenza contestato a Ivan Firriolo, l’unico condannato che avrebbe picchiato Spinelli non su mandato dei Mandalà, ma di propria iniziativa. Una ritorsione nei confronti della vittima a cui aveva pagato il montaggio, mai completato, di un condizionatore.

L'avvocato Salvatore Ferrante

I coniugi Mandalà (il marito è cugino del boss di Villabate Nicola Mandalà) erano difesi dagli avvocati Salvatore Ferrante mentre Vincenzo Urso assisteva il terzo imputato assolto, Gioachino La Franca, già condannato per mafia e accusato di essere l’esecutore del tentativo di estorsione. La mafia stavolta, però, non c’entra.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI