Lezioni al via anche a Palermo | Ecco numeri e criticità delle scuole - Live Sicilia

Lezioni al via anche a Palermo | Ecco numeri e criticità delle scuole

La campanella suona per gli alunni del capoluogo. Ecco che anno scolastico sarà.

PALERMO – Oggi il suono della campanella darà il via al nuovo anno scolastico a Palermo. Le scuole pubbliche accoglieranno bambini di tutte le età: dall’asilo alle scuole secondarie per un anno scolastico che si preannuncia uno dei più lunghi con ben 211 giorni di scuola. Un nuovo anno che inizia però con troppe criticità anche a Palermo: caos assegnazioni, strutture scolastiche non a norma, servizi per l’infanzia al minimo rispetto ad altre città d’Italia.

Ragazzi in classe ma docenti ancora fuori: a causa del ristretto numero di addetti negli uffici preposti, le assegnazioni, che dovevano concludersi il 31 agosto, sono ancora in alto mare. E’ naturale, quindi che il tempo ridotto, tipico dei primi giorni di scuola, potrebbe protrarsi almeno fine a fine mese. Ma a mancare non saranno solo i docenti, ma anche i presidi: il 40 per cento delle scuole palermitane dovrà “accontentarsi” di un preside “condiviso”, ovvero un dirigente che guida più di un istituto. Il concorso per dirigenti scolastici, infatti, è ancora alle battute iniziali, i nuovi incarichi non verranno affidati prima dell’anno prossimo.

Anche se ancora dovranno conoscere la loro destinazione definitiva, si può già parlare di boom di docenti di sostegno a Palermo. Su un totale di 11mila insegnati che su tutta l’Isola affiancheranno gli studenti disabili, quasi 6mila saranno docenti in deroga. Di questi, più di 2mila verranno assegnati a scuole palermitane. “Bene l’aumento del numero di docenti che affiancano gli studenti disabili – ha detto Grazia Maria Pistorino, della Cgil Scuola – ma non dimentichiamo che è una condizione precaria quella dei docenti in deroga. Nessuna stabilizzazione per loro e nessuna continuità didattica per i ragazzi. Ragazzi spesso costretti a non venire a scuola anche per l’assenza di personale Ata che si occupa della loro assistenza. Lavoratori utilissimi anche per quanto riguarda la sicurezza a scuola e la gestione delle emergenze. Un bacino decisamente sottodimensionato”. E sull’assistenza agli studenti disabili è intervenuta anche la consigliera comunale Viviana Lo Monaco del Movimento 5 stelle che ha portato alla luce il mancato pagamento degli stipendi per gli operatori che prestano assistenza specialistica: “Un ritardo nei pagamenti di tre mesi: è questo il disagio subito da circa 900 professionisti che hanno svolto servizio di assistenza specialistica per conto del Comune di Palermo presso le scuole e che attendono ancora l’ultima tranche del proprio ‘rimborso’ economico. Si tratta di lavoratori che percepiscono in media circa 500 euro, talvolta anche meno, ma il Comune da tre mesi non li paga. E’ una situazione che diventa insostenibile per ogni famiglia. Ricordiamo che in base all’Art. 11 (Erogazione contributi) del vigente ‘Regolamento recante modalità e criteri per l’Assistenza Specialistica agli alunni disabili’, il contributo per il servizio di assistenza specialistica è assegnato a ciascuna istituzione ad inizio di ogni anno scolastico, per cui non si comprende come mai queste somme non risultino già stanziate e disponibili”.

Il problema più grave e complesso da risolvere resta la sicurezza delle scuole a Palermo. Strutture bisognose di interventi, che il Comune cercherà di portare a termine: l’assessore alla Rigenerazione Urbana Emilio Arcuri ha annunciato, ed è già partito, un ricco programma di interventi in ben 30 scuole cittadine. Un piano che non ha soddisfatto il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle che nei giorni scorsi ha attaccato l’assessore: “La sicurezza a Palermo viene sottovalutata dall’Amministrazione comunale non solo per ponti e viadotti, ma anche per le scuole. Orlando descrive come superato il problema dell’edilizia scolastica palermitana sulla base di alcuni finanziamenti, soltanto richiesti e non ancora ottenuti, rivolti ad appena 25 scuole, ovvero a poco più del 10% delle strutture totali, come se la ricerca e la richiesta di fondi fosse in qualche modo garanzia di sicurezza per i nostri bambini”.

Ma Arcuri non ci sta e in vari comunicati vuole sottolineare le cose fatte dall’Amministrazione in questi anni come per esempio  i: “35 milioni di euro spesi dal 2012 ad oggi in oltre 400 interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole”. E ancora, l’assessore ricorda la lista dei progetti presentati dal Comune e validati dalla Regione e che, adesso, dovranno essere finanziati dal Miur: 25 interventi per 93 milioni di euro. Inoltre, fanno notare da Palazzo delle Aquile, il bando regionale si riferisce alle verifiche tecniche che precedono gli interventi, mentre con la graduatoria del Miur si è già alla fase dei cantieri. Per altri interventi le scuole palermitane potranno contare sui fondi del progetto “Scuole belle” del governo per piccoli interventi di manutenzione. Si tratta di circa 6 milioni e 250mila euro per tutta la Sicilia. Di questi un milione dovrebbe arrivare a Palermo. E ancora, grazie ai fondi del Patto per Palermo il Comune realizzerà due grandi poli scolastici uno in via Venere e uno in via Galletti che potranno accogliere 600 studenti. 

Ma per i sindacati il sistema scolastico palermitano ha un altro tallone di Achille: le scuole materne e per l’infanzia. “A Palermo il tempo pieno non esiste per questa fascia scolastica. Il Comune non riesce a garantire locali e servizi adeguati – ha detto Pistorino – la percentuale a Palermo è imbarazzante. Parliamo appena del 5 per cento, a fronte del 48 per cento nelle principali città in Emilia Romagna e del 90 per cento a Milano. Si commentano da soli poi i dati di quello che hanno chiamato potenziamento del personale docenti. Parliamo di appena 81 maestre per tutta la Sicilia, circa 8 maestre per provincia”. Intanto a Palermo per i più piccoli la scuola è già cominciata il 6 settembre, almeno nelle scuole parificate: “Circa 160 bambini – ha spiegato il Comune in una nota – saranno ospitati in otto nidi privati che hanno superato la fase di accreditamento e verifica qualitativa dei servizi e in sette strutture comunali, Spazi-gioco affidati a terzi. Uno degli spazi gioco, quello di via Fileti, svolgerà attività antimeridiane e pomeridiane, mentre le altre strutture opereranno esclusivamente di mattina. Trentasei bambini saranno ospitati in centri di cui uno a gestione diretta comunale e uno affidato a terzi”. A questi si aggiungeranno, da domani, altri 1.025 bambini che saranno accolti nelle 48 sezioni di scuola dell’infanzia prettamente comunale. Soddisfatti l’assessore alla Scuola Giovanna Marano e il sindaco Leoluca Orlando: “L’inversione di tendenza con l’aumento dei posti disponibili – affermava la settimana scorsa il primo cittadino – mostra da un lato come le soluzioni ai problemi richiedono tempo, programmazione e attenta ricerca delle risorse, e dall’altro dimostra come sia fondamentale a Palermo dare spazio alla sinergia e alla collaborazione fra pubblico e privato. Un ringraziamento particolare va rivolto a tutto il personale comunale sia dell’area della scuola sia dell’area delle manutenzioni, perché è evidente che se oggi possiamo ospitare più bambini in strutture più sicure che in passato lo si deve all’impegno corale di questi dipendenti e di chi ne ha coordinato il lavoro. La scuola e i processi educativi si confermano al centro di Palermo città accogliente”

Si parla, insomma, di 200 posti in più rispetto al 2017, un numero però che per i sindacati è del tutto insufficiente: “Ogni anno è una guerra – ha detto Claudio Parasporo, segretario regionale della Uil Scuola – gli enti locali non stanziano i fondi, il Ministero dell’Istruzione non fa la sua parte perché è tanto facile dire che in Sicilia non lavora nessuno, quindi non c’è bisogno di una scuola per l’infanzia efficiente”.

 


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