Diciotti, Conte al Senato: | Catania scelta dai Trasporti - Live Sicilia

Diciotti, Conte al Senato: | Catania scelta dai Trasporti

Il capoluogo etneo scelto dal ministero guidato da Toninelli

L'informativa a Palazzo Madama
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ROMA – Dopo che i migranti soccorsi da motovedette italiane su un barcone in difficoltà il 16 agosto sono stati trasferiti sulla nave Diciotti, la stessa è rimasta nelle vicinanze di Lampedusa fino al 19 agosto “in attesa della definizione con le autorità maltesi delle operazioni di sbarco” per approdare il giorno dopo a Catania per uno “scalo tecnico su indicazione dei vertici del dicastero delle Infrastrutture e Trasporti, in attesa dell’eventuale indicazione del Place of Safety da parte del ministero dell’Interno”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella sua informativa al Senato sul caso Diciotti. Il 22 agosto, ha proseguito Conte, “non appena avuto cognizione della loro presenza a bordo, con l’unità in porto a Catania, il Dicastero dell’Interno autorizzava un primo sbarco dei 27 minori non accompagnati nei centri di accoglienza dedicati della provincia di Catania, anche in conseguenza delle interlocuzioni con il Procuratore della Repubblica dei minorenni di Catania”.

“Nei giorni in cui la nave è stata ormeggiata nel porto di Catania è stata costantemente assicurata ogni necessaria assistenza ai migranti – ha aggiunto Conte -. Il 25 agosto è stato comunque autorizzato lo sbarco dei migranti nel porto di Catania. L’operazione è stata conclusa senza alcuna criticità nella notte tra il 25 e il 26 agosto con il loro trasferimento presso l’hot-spot di Messina. Tutti i migranti – ha aggiunto – al momento dello sbarco hanno manifestato intenzione di richiedere la protezione internazionale”.

Secondo il premier le operazioni relative all’intervento di soccorso della nave Diciotti “hanno inteso sempre privilegiare la salvaguardia delle vite umane e della dignità delle persone, coniugando tale intendimento con l’altrettanto necessario rispetto degli obblighi derivanti dalla vigente normativa internazionale e convenzionale sul salvataggio in mare e sul diritto d’asilo dei migranti”. Le operazioni di sbarco dei migranti soccorsi dalla nave della Guardia “ad avviso delle Autorità italiane permanevano in capo alla responsabilità” di Malta.


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