"Cas e Anas, avanti con la fusione | Ora il monitoraggio dei viadotti" - Live Sicilia

“Cas e Anas, avanti con la fusione | Ora il monitoraggio dei viadotti”

Intervista a Marco Falcone. "Gravi ritardi sui lavori per la Ogliastrillo-Castelbuono. Risposte da Rfi o addio contratto".

INTERVISTA ALL'ASSESSORE
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PALERMO – Strade colabrodo e viadotti di cui verificare la sicurezza. Il lavoro nel settore delle Infrastrutture certo non manca in Sicilia. L’assessore al ramo Marco Falcone fa il punto sugli interventi attivati, sui fondi stanziati e sui monitoraggi in corso. E ribadisce la volontà del governo regionale di andare avanti con la fusione tra Cas e Anas ma anche la linea dura verso Rfi. L’assessorato ha diffidato l’azienda delle Ferrovie che si occupa delle infrastrutture a proposito dei lavori per il raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono prospettando, in caso di ulteriori ritardi, l’avvio delle procedure per la risoluzione in danno del contratto.

Assessore, qual è lo stato di salute delle nostre strade?

“Chiaramente lo stato di salute è assolutamente pessimo anche perché si esce da cinque o sei anni di completo abbandono. E parlo soprattutto delle strade provinciali che rappresentano 18mila chilometri, le statali 3,900, le autostrade dell’Anas circa 400 e quelle del Cas 300”.

Il grosso quindi sono strade provinciali. Che risentono della lunga crisi delle Province.

“Sì e su 18mila chilometri abbondantemente il 50 per cento versa in cattive condizioni, il 20 in pessime. La Regione ha messo per le strade provinciali 242 milioni di euro, di cui 150 circa col Patto per il Sud e 90 con l’Apq, l’Accordo di programma quadro. Per il Cas 120 milioni e per le strade dell’Anas oltre 50 milioni”.

Soldi che si trovano a che punto? Visti i noti problemi legati alla programmazione, è bene precisarlo.

“Noi per le strade provinciali abbiamo decretato quasi 100 milioni di euro, per le statali almeno 40, per il Cas, dove non c’erano progetti, non c’era nulla, sono partite finalmente le gare, entro fine anno ne bandiremo per 70 milioni più altri 15 per la frana di Letojanni. Per l’Anas, grazie al Giro d’Italia ci sono stati 12 milioni di euro di interventi”.

Ha citato più volte il Cas. Come sta questo ente, il cui futuro è da tempo avvolto in una certa incertezza?

“Il Cas quando ci siamo insediati abbiamo trovato 15-17 tecnici su 320 dipendenti. Un ente che ha tre lavori importanti, il viadotto Ritiro da 45 milioni di euro, la Rosolini-Modica da 220 milioni, la Noto-Pachino da 15 milioni, tutti e tre bloccati. I 120 milioni di Patto per il Sud allora erano senza alcuna progettazione. E c’era una montagna di contenzioso. Abbiamo detto: dateci un anno di tempo e vi rimetteremo in campo un ente che funziona. Sono passati meno di dieci mesi e abbiamo riprogettato la ripavimentazione per 62 chilometri della Giarre-Tremestieri, altri 58 chilometri per 22 milioni da Messina fino a Falcone, i pannelli a messaggistica variabile, quelli su cui scorrono le notizie, tre gallerie importanti. Manderemo in gara circa 90 milioni di euro entro fine anno”.

Insomma, il Cas si è risvegliato, ci sta dicendo. Ma voi avete ripreso l’idea della fusione con Anas. Perché?

“Noi non vogliamo cedere il Cas ad Anas, noi vogliamo fonderci. Per fare un concessionario autostradale di circa 750 chilometri che sarebbe dopo Autostrade il secondo concessionario italiano. Una nuova società che avrebbe le risorse delle Regione, il know how dell’Anas e denaro liquido per togliere il contenzioso”.

E su questo l’Anas che ne dice?

“Hanno tutto l’interesse. Non hanno un solo chilometro di autostrada pedaggiata. E vorrebbero aprirsi a questa nuova esperienza”.

E su quelle oggi gestite dall’Anas come la Palermo-Catania si pagherebbe il pedaggio?

“Nossignore. Il pedaggio si giustifica quando si fa una nuova strada. Se domani estendessimo al Siracusa-Gela fino a Modica, potremmo mettere il pedaggio”.

Al di là delle autostrade, ci sono collegamenti tragici. Tipo la Palermo-Agrigento con i suoi semafori e i suoi tempi di percorrenza infiniti. Per quella possiamo nutrire ancora speranze?

“Abbiamo trovato la Caltanissetta-Agrigento quasi paralizzata. La Palermo-Agrigento bloccata. La Nord-Sud su quattro lotti solo uno in corso. Oggi possiamo dire che entro ottobre consegniamo la strada tra Canicattì e l’ingresso di Caltanissetta, la Strada degli scrittori. E a fine 2019 consegniamo tutta da Canicattì sino alla Catania-Palermo. E in più sono ripartiti i lavori in maniera energica sulla Agrigento-Palermo. Ho preso l’impegno che ad aprile riapriremo il viadotto Scorciavacche”.

A proposito di Scorciavacche, il tema dei controlli sulla sicurezza dei viadotti, dopo la tragedia del Morandi, qual è?

“Sull’emergenza di Genova purtroppo, la Sicilia ne ha approfittato per lanciare una grande campagna di monitoraggio voluta dal presidente Musumeci. Abbiamo chiesto a nove Province e al Cas quali sono i punti più critici su cui bisogna focalizzare l’attenzione. Ci sono ponti, viadotti, cavalcavia su ci sarà fatto un monitoraggio”.

Quando comincerà?

“Caltanissetta in settimana ci manderà i dati, mancano solo quelli. In settimana contiamo di firmare la convenzione con l’Anas, e faremo un reclutamento di tecnici”.

Con Ferrovie come va? Avete avuto momenti di tensione.

“Ieri abbiamo mandato una nota pesantissima a Rfi, una diffida con al quale abbiamo chiesto di chiudere i lavori su Ogliastrillo-Castelbuono entro dieci giorni o chiudiamo il contratto. È questa la visione del governo Musumeci: non devono esserci più incompiute. Con Trenitalia abbiamo chiarito alcuni punti, riteniamo che il servizio sia migliorato in termini di pulizia e di puntualità, ma alcune cose si devono ancora fare, come il wi-fi sui tremi”.

Le faccio un’altra domanda squisitamente politica. Sono sempre più nette e frequenti le prese di posizione critiche di Gianfranco Micciché verso la Lega. È un sentimento che tutta Forza Italia condivide?

“Micciché non prende le distanze dalla Lega perché vuole essere contro. Gianfranco non ha condiviso alcune eccessive prese di posizione di Salvini: parlare da uomo di governo alla pancia delle persone non va mai bene. Era così il renzismo, che infatti poi si bloccò. Ci sono temi di carattere sociale ed economico che vano affrontati, non c’è solo l’immigrazione. Micciché ha espresso la sua opinione come lui è solito fare, in maniera anche dirompente, ma ha questa sua peculiarità. Con la Lega siamo insieme in numerose regioni, anche a Catania, quindi figurarsi. La differenza che c’è tra noi e la Lega è che noi ci riteniamo alternativi a quel mondo populista dei grillini che immagina che il governo sia un gioco piuttosto che una cosa seria”.


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