L'antico sipario torna in scena | Il restauro al Teatro Massimo - Live Sicilia

L’antico sipario torna in scena | Il restauro al Teatro Massimo

Chi sarà impegnato nell'operazione.

PALERMO– Per anni era rimasto nei locali del laboratorio di scenografia del Teatro Massimo a Brancaccio, messo da parte ma mai dimenticato. Oggi, il sipario realizzato da Giuseppe Sciuti per il teatro del capoluogo siciliano diventa oggetto di un decisivo lavoro di restauro, e tornerà sulla scena. L’iniziativa è il risultato di un’unione di intenti tra la compagnia aerea spagnola Volotea (che finanzierà i lavori), la Fondazione Teatro Massimo, il Comune di Palermo e la Soprintendenza dei Beni Culturali della Regione Siciliana.

Sul tavolo 50 mila euro, che l’azienda con sede a Barcellona ha destinato al recupero del prezioso sipario sotto diversi aspetti: “La tela è dipinta a tempera con pigmenti non coesi alla base – spiega la dottoressa Roberta Civiletto della Soprintendenza, alla conferenza di presentazione – quindi ci sono zone prive di campiture. Sarà un progetto sperimentale di restauro sia dei tessuti, poiché la tela non è intrecciata ma ‘sciolta’, sia dal punto di vista pittorico”. Gli addetti ai lavori stimano di aprire il cantiere a breve e chiuderlo in tre mesi. Ad agevolare le operazioni contribuiranno la possibilità di lavorare in piano su tutti i 12 metri per 14 della tela, e il progresso tecnologico: “La Soprintendenza farà una scansione laser in 3D – illustra l’architetto Carlo Vivirito – per mettere in relazione teatro e sipario prima ancora di montarlo, e poi realizzerà anche un video per rappresentare gli esiti. L’obbiettivo non è solo montare il sipario ma anche farlo funzionare, e grazie alla tecnologia saremo più precisi”.

Tempi burocratici ridotti all’osso e una collaborazione attiva tra le parti hanno permesso alla Fondazione Teatro Massimo di avere certezze nel giro di pochi mesi, con un occhio di riguardo per chi si è curato del sipario durante i suoi anni bui: “Il nostro merito è stato di averlo conservato – dice il sovrintendente Francesco Giambrone –. Per anni, i custodi sono stati i dipendenti del laboratorio di Brancaccio, che sono quelli che costruiscono le scene. Ora anche loro saranno parte della struttura in cui si svolgerà il restauro. Stavolta la burocrazia non ci ha rallentati ma favoriti”. Valeria Rebasti, commercial country manager di Volotea per l’Italia, parla di una “proposta giunta dal sindaco Leoluca Orlando e molto apprezzata”, dopo la precedente esperienza dell’organizzazione del concerto di Natale 2015 nel capoluogo siciliano. “L’obbiettivo [di Volotea] è continuare a rimanere, per i palermitani ma anche per gli stranieri, promuovendo il teatro anche sul nostro sito”.

Una permanenza, quella della compagnia aerea nella città di Palermo, che pare convenire a tutti: “Dal 2012 a oggi – dichiara Rebasti – abbiamo registrato 2 milioni di passeggeri da e per Palermo”. “Un pezzo di storia che torna al Teatro Massimo – commenta il sindaco Leoluca Orlando – ed è molto bello che questa sponsorizzazione e questa presentazione avvengano nel giorno in cui abbiamo dato la cittadinanza onoraria a Wolf Gaudlitz, regista tedesco. Abbiamo appena finito di vedere il suo film Opera, che parla del Teatro Massimo quando era chiuso e della pesantezza di una città con il proprio teatro lirico chiuso. Il Teatro Massimo diventa un punto di riferimento dell’imprenditoria turistica”.

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