I cacciatori manifestano all'Ars | "Servono leggi più moderne" - Live Sicilia

I cacciatori manifestano all’Ars | “Servono leggi più moderne”

La riunione a Palazzo dei Normanni con l'assessore Bandiera. IL VIDEO.

LA PROTESTA
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PALERMO – Leggi sulla caccia obsolete, quindi da rivedere. Con questo obiettivo, per intervenire sull’inadeguatezza dei calendari venatori e delle attuali norme regionali sulla caccia, si è svolta una manifestazione a Palermo davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell’Ars, che ha coinvolto le associazioni di cacciatori riunite in Unaves, l’Unione Associazioni Venatorie Siciliane. “La manifestazione nasce anche per sollecitare l’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera – spiega Giovanni Rizzo, vice presidente di Unaves – perché ravvisiamo l’esigenza di una nuova legge regionale rispetto alla n.33 del 1997”.

Rizzo, che è anche presidente del gruppo Artemide Caccia, lamenta diverse criticità dovute a una legge di riferimento considerata ormai obsoleta. Oggetto della discordia è anche un disegno di legge mai arrivato all’aula del parlamento siciliano, il ddl 773 approvato in commissione durante la scorsa legislatura, con Roberto Clemente primo firmatario.

La manifestazione si è conclusa con la riunione all’Ars tra le rappresentanze delle associazioni dei cacciatori, il vice presidente dell’Assemblea Roberto Di Mauro, l’assessore Bandiera e i capigruppo della maggioranza. “L’impegno preso dalla politica – dice Rizzo – è di discutere il ddl alla prima riunione di capigruppo, per iniziare un iter che possa portare alla modifica di una legge decisamente vecchia”. Sul tavolo anche un’altra questione spinosa, quella del calendario venatorio: “Dopo che è stato varato dall’assessore Bandiera – spiega Giovanni Rizzo – su richiesta degli ambientalisti è stata impugnata la parte relativa alla caccia al coniglio selvatico. Il risultato? Caccia a questo animale chiusa tutto l’anno. L’80% dei cacciatori siciliani va a conigli, quindi c’è stata una mezza rivoluzione. Tra ricorsi e controricorsi, si è arrivati a una conclusione: giorno 18 ottobre il Consiglio di Giustizia Amministrativa decreterà se in effetti sospendere la caccia al coniglio selvatico o riprenderla”.

Rizzo fa presente anche che l’assessore ha rassicurato le associazioni sul parere dell’Avvocatura distrettuale per l’apertura della caccia, “e nei prossimi giorni si attende quindi una modifica al decreto assessoriale”.

Tanti gli aspetti della legge, illustrati da Rizzo, che i cacciatori vorrebbero vedere modificati e risolti: “Ad esempio una non penalizzazione dei cacciatori di selezione, l’apertura regolamentata dei demani, la possibilità di operare per via cinofila o di effettuare gare senza l’abbattimento degli animali”. E ancora: “I parchi e le riserve non catalogati in tabelle sono un problema enorme: al momento, può capitare che un cacciatore entri inconsapevolmente in un’area protetta e lo scopra solo dopo, quando ormai è tardi. A chi ritiene che stiamo facendo solo i nostri interessi – conclude – dico che noi non vogliamo leggi che favoriscono il cacciatore. Il cacciatore vuole andare a caccia, nel rispetto delle leggi”.

> Guarda il video della manifestazione


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