Marijuana, ecco l'autoproduzione| A Partinico escalation di sequestri - Live Sicilia

Marijuana, ecco l’autoproduzione| A Partinico escalation di sequestri

Un business spesso gestito da Cosa nostra, ma che oggi coinvolge piccoli produttori incensurati.

PALERMO – Dalla periferia palermitana a Mondello, da Villagrazia di Carini a Partinico. E’ proprio in quest’ultimo centro, uno dei più grandi della provincia, che si registra il maggiore numero sequestri. Sono quelli che riguardano le piantagioni di marijuana, sempre più diffuse nell’area occidentale della provincia, con interventi delle forze dell’ordine che, da gennaio ad oggi, hanno permesso di scoprire sedici piantagioni.

L’ultima nella giornata di ieri, con 168 piante sequestrate, ottanta in vaso, altre 88 erano in fase di essiccazione, appese su un filo nell’abitazione di un pregiudicato di 38 anni. Il 12 ottobre, invece, più di 3300 piante sono state trovate nei capannoni riconducibili a quattro uomini, sempre di Partinico. Sono tutti finiti in manette per produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti in concorso. Altre 356 piante, la settimana precedente, erano state scoperte in un terreno della periferia della cittadina, di proprietà di un ventisettenne. Anche lui è stato arrestato, così come il proprietario di un vecchio casolare di campagna: anche in questo caso sono state trovate le piante di marijuana attaccate al soffitto per essere essiccate. Si trattava di 166 chili di infiorescenze.

Casi che riconfermano Partinico come il “regno” delle coltivazioni di marijuana, i quali sequestri alimentano il lungo elenco che cresce quotidianamente in Sicilia. Basti pensare che nell’Isola, nel corso dello scorso anno, sono state sequestrate in tutto quasi cinquantasei mila piante. Secondo i dati che vengono a galla dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, la regione è la seconda, a livello nazionale, soltanto alla Calabria, con più di centomila piante finite sotto sequestro.

Una sorta di “oro verde” la quale autoproduzione diventa sempre più un affare gestito da Cosa nostra, ma spesso anche business per insospettabili incensurati. Piccole piantagioni sono infatti state scoperte negli ultimi mesi anche nel centro storico della città o nelle zone più periferiche: risale soltanto a quattro giorni fa l’arresto di un giovane in corso dei Mille: aveva realizzato una serra indoor nel magazzino accanto alla villetta dei genitori. I nuovi produttori di cannabis hanno così un’età compresa tra i 22 e i 40 anni, tra loro ci sono disoccupati, ma anche studenti, commercianti, impiegati.

Come nel caso di un incensurato di 28 anni arrestato quest’estate a Mondello: l’inconfondibile odore ha condotto i poliziotti in una palazzina a due piani, all’esterno della quale sono state trovate sei piante. Il giovane finito in manette, aveva nascosto in casa anche una pistola e tre fucili.


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