Mobilità per i dipendenti Reset| "Numeri troppo risicati" - Live Sicilia

Mobilità per i dipendenti Reset| “Numeri troppo risicati”

La Torre (Ursas-Sadirs): "Serve operazione più ampia".

PALERMO – Una mobilità interaziendale per spostare solo un centinaio si lavoratori e con paletti molto stringenti. Il sindacato Ursas-Sadirs, guidato da Pietro La Torre, commenta le indiscrezioni su quanto prospettato alla Reset. “Serve una mobilità più vasta” è in sintesi il commento, per far recuperare ai lavoratori le ore non lavorate e quindi i soldi persi in busta paga. La stessa sigla, lo scorso luglio, aveva richiesto l’avvio di una nuova procedura di mobilità interaziendale proponendo lo spostamento di almeno 300 unità presso la Rap che, già allora, registrava diverse criticità nel settore spazzamento essendo lo stesso rimasto “orfano” di diverse unità spostate al loro volta al servizio di raccolta differenziata porta a porta.

“Un’operazione – ricorda La Torre – che avrebbe il pregio di contribuire in maniera significativa alla normalizzazione dei rapporti di lavoro sia per i 300 interessati al trasferimento in RAP che per i rimanenti lavoratori in Reset”. Oggi infatti, secondo una stima, i lavoratori perdono fino a 600 euro lordi al mese per via del mancato passaggio a tempo pieno e di trattamenti economici non erogati.

“A quanto pare – prosegue La Torre – potrebbe non essere utile, ai fini di una nuova mobilità interaziendale, la vecchia graduatoria e quindi non è peregrina l’idea che possano essere pubblicati nuovi bandi ed essere poste diverse limitazioni come il periodo di prova, limite di età, tempo determinato, patologie, ecc…, aspetti che, a nostro giudizio, dovranno essere invece frutto di confronto ed accordo con le organizzazioni sindacali e non di scelte unilaterali. Infine –continua La Torre – ad oggi registriamo purtroppo, l’assoluto silenzio da parte dell’amministrazione in merito a una mobilità più vasta ovvero che coinvolga ed interessi tutte le partecipate, previsto dall’accordo sottoscritto il 31/12/2014. Riteniamo quindi che l’amministrazione debba porre la dovuta attenzione al rispetto degli accordi intervenuti che prevedevano il ritorno ad una condizione di normalità contrattuale dei lavoratori Reset già dal primo gennaio 2018 attraverso le leve che erano state individuate. Considerato quindi che tutte le partecipate hanno già posto e quantificato carenze d’organico, la mobilità interaziendale favorirebbe il raggiungimento degli obiettivi previsti dal richiamato accordo, e consentire quindi ai lavoratori di tornare al lavoro a tempo pieno e sbloccare tutti i trattamenti economici dovuti per il ripristino delle preesistenti condizioni contrattuali”.


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