Congresso Pd, Sammartino in pole| L'ipotesi della soluzione unitaria - Live Sicilia

Congresso Pd, Sammartino in pole| L’ipotesi della soluzione unitaria

Ultimi giorni per definire le candidature. Gucciardi e Barbagallo possibili alternative.

PALERMO – Otto giorni sono rimasti per definire il quadro. Il 18 novembre, un giorno dopo rispetto a quanto previsto in un primo momento, scadranno i termini per presentare le candidature a segretario regionale del Partito democratico. Il successore di Fausto Raciti si sceglierà con le primarie del 16 dicembre. Il percorso congressuale è avviato, la commissione che gestisce i congressi si è insediata ed è presieduta proprio dal segretario uscente. Resta ora da capire quali saranno i candidati. E i giochi non sono ancora fatti.

L'(ex) armata renziana

Un tempo qui era tutto renziano. O quasi. Nel momento d’oro dell’ex segretario, quando il Pd comandava a Roma e Palermo, la componente che faceva capo a Matteo Renzi in Sicilia si è allargata a dismisura. Perfino Antonello Cracolici e i suoi amici si spostarono, a livello nazionale, in quell’orbita. C’era poi tutto i mondo para-renziano di Sicilia Futura, il movimento di Totò Cardinale, che oggi appare più marginale. Ora i tempi sono un po’ cambiati e il renzismo siculo è più sfilacciato. Davide Faraone resta il riferimento di quest’area. Ma il peso del giovane catanese Luca Sammartino, forte della sua impressionante messe di preferenze, è forte. Ed è lui il papabile numero uno candidato di quest’area. Fuori dal recinto renziano una sponda gliela offrirebbe Mirello Crisafulli, storico pilastro del partito ennese. Si dice che nell’area altri nomi potrebbero rivendicare una chance, da Pietro Navarra a Nello Dipasquale. E ci sarebbe poi sempre il capocorrente Davide Faraone, che però non parrebbe interessato. Quello di Sammartino resta il nome in pole e la spinta per la sua candidatura è forte. Ma è anche un nome mal digerito dagli “altri”. Che nel giovane ex centrista, proveniente dall’Udc via Articolo 4, vedono l’incarnazione di un modello di snaturamento del partito operato da Renzi.

Gli altri (e tanta confusione)

Tra i non renziani, un nome da contrapporre a quello di Sammartino ancora non è venuto fuori. L’area ex Ds marcia senza due pezzi da novanta come Antonello Cracolici, che si è sfilato con posizioni critiche espresse all’ultima direzione, e Mirello Crisafulli. Riunioni si susseguono da quelle parti, l’ultima a Caltanissetta, cercando una quadra, sempre con la speranza di una soluzione unitaria. Tra i nomi “giovani” circolati come candidati d’area quelli di Peppe Di Gristina, vicino a Lillo Speziale, e Peppe Provenzano. O magari, Anthony Barbagallo, big della corrente franceschiniana Areadem, come proposta di candidato unitario. D’altronde, proprio Areadem con il capocorrente Giuseppe Lupo ha ribadito più volte l’auspicio di una soluzione “quanto più unitaria possibile” del congresso, visto anche lo stato di salute del partito. Anche se l’identikit tracciato dal capogruppo sembra calzare più su Baldo Gucciardi, diversamente renziano e, a differenza di Sammartino, dem della prima ora. Che resta coperto, aspettando l’evolversi della situazione.


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