Il governo inciampa sull'aiuola | La lunga paralisi dell'Ars - Live Sicilia

Il governo inciampa sull’aiuola | La lunga paralisi dell’Ars

Da una parte i numeri in Aula. Dall'altra il problema dei conti. Senza intese non si va avanti.

Chiamatela ormai “inutilitArs”. Il consiglio regionale più costoso d’Italia è ormai da tempo immemore impantanato in una frustrante improduttività. Una storia che affonda le radici già nella seconda parte della scorsa legislatura. E che prosegue in questa, segnata dalla maledizione di un governo senza maggioranza, che va sotto spesso e volentieri e che è alle prese con conti talmente complicati da restare ingarbugliato nelle matasse dei bilanci, che si spera possano essere sbrogliate stasera con l’auspicata approvazione dei documenti contabili in giunta. Intanto, l’Assemblea vivacchia, con scenari surreali da teatro dell’assurdo. Ieri i deputati, tanto per dirne una, hanno parlato per ore della gestione delle aiuole in Sicilia, senza nemmeno riuscire ad approvare la legge in questione. Giorni prima si era discusso per un pezzo di chi potesse sparare ai cinghiali (!), in un appassionato dibattito. In precedenza l’Ars era stata impegnata, anzi impegnatissima, nell’esame di una legge che prevedeva il sorteggio dei revisori dei conti negli enti controllati dalla Regione, con una sorta di tombolone natalizio, ma la legge non passò. La spuntò invece quella che impone ai massoni di segnalare grembiulino e compasso all’ingresso di Palazzo dei Normanni, altro tema affascinante.

Insomma, non solo l’Assemblea si trova invischiata ormai spesso e volentieri a parlare di sesso degli angeli. Ma neanche sulle bazzecole riesce spesso a votare, perché i numeri mancano, la maggioranza non ce li ha e spesso perde pezzi qua e là, il dialogo con le opposizioni auspicato a più riprese da Musumeci è rimasto un auspicio, il governo va sotto non di rado. E con queste belle premesse si prepara a portare in una Sala d’Ercole-Vietnam bilancio, finanziaria e collegato che da stasera saranno discussi dalla giunta. Sarà la volta buona per provare a tradurre in fatti i propositi di confronto costruttivo tra centrodestra e opposizioni? Qualche giorno fa Claudio Fava, facendo le pulci alla partenza lenta di Musumeci, gli ha teso la mano invitandolo a venire in Aula a cercare una collaborazione sulle cose buone da fare per la Sicilia. A parole, tutti sembrano più o meno d’accordo. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo l’aiuola.


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