"Non è più il tempo di fare bam!" | Mafia: dalle pistole alle scommesse - Live Sicilia

“Non è più il tempo di fare bam!” | Mafia: dalle pistole alle scommesse

L'ultima inchiesta e la nuova Cosa nostra. Che cerca quelli che fanno... pin pin.

CATANIA – “Io cerco i nuovi adepti nelle migliori università mondiali e tu vai ancora alla ricerca di quattro scemi in mezzo alla strada che vanno a fare così: ‘Bam bam!’”. Niente colpi di pistola, quando le cimici della Guardia di Finanza registrano questa frase comprendono che hanno davanti una realtà complessa, a parlare sono alcuni degli esponenti finiti nella maxi operazione eseguita pochi giorni fa dalle procure di Catania, Bari e Reggio Calabria. Il livello più alto della mafia recluta esperti informatici nelle migliori università, commercialisti e con l’affare delle scommesse online ha messo da parte le pistole. “Io invece – diceva l’esponente mafioso intercettato – cerco quelli che fanno così: ‘pin pin!!’. Che cliccano, quelli che cliccano e movimentano. E’ tutta una questione di indice, capito?”.

L’indice non preme più il grilletto, serve per cliccare. Niente pizzo, niente coppole, niente omicidi. La nuova mafia 2.0 viaggia su livelli altissimi, spostando fiumi di soldi. I tempi della “bacinella” non sono finiti, ma ai livelli più alti, con esperti finanziari assoldati, ci vogliono i forzieri. Basti pensare che la magistratura sta cercando di mettere le mani su qualcosa come 4,5miliardi di euro, sequestrando tutto ciò che riesce a trovare, a una rete di signori delle scommesse online, 68 affiliati ai clan Cappello, Santapaola e alla ‘ndrangheta.

IL SISTEMA – Il sistema è noto agli inquirenti, che già un anno fa, tra Messina e Catania avevano colto qualcosa che stava un po’ più sopra del “mondo di mezzo” tanto caro a Carminati e ai boss dell’immigrazione. “Un mondo sotterraneo ma non troppo – scriveva il Gip Salvatore Mastroeni – che ormai, con discrezione, anzi vive nel soprasuolo, confuso e indistinguibile dalla gente: senza omicidi, senza bande armate e quasi senza intimidazione”.

L’architrave su cui poggia la struttura mafiosa non è più la lupara, ma il potere. Potere economico soprattutto, ma anche sociale. I nuovi boss hanno la possibilità, nei quartieri di periferia, di stipendiare centinaia di adepti, ma soprattutto di gestire fiumi di soldi. Solo tra Catania, Messina, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa sono stati sequestrati 70milioni di euro e 46 agenzie di scommesse.

NIENTE COVI – La nuova banda non si riunisce in una stalla, i boss non mangiano cicoria, ma nei migliori ristoranti. L’epicentro è l’internet point, dove entrano soldi sporchi ed escono puliti, dove è possibile scommettere aggirando il fisco e le leggi vigenti. Dove i soldi virtuali diventano fiumi di contanti. Se cambiano i metodi dei mafiosi, cambiano anche le tecniche di indagine. Non a caso la Guardia di Finanza ha creato un nucleo speciale per la repressione delle frodi tecnologiche. Solo uno dei tanti siti finiti al centro delle indagini, “revoltionbet365”, fruttava quasi 20milioni di euro l’anno.

ESTERO – C’è un reticolo di società che finiscono quasi sempre nelle Antille Olandesi, a Curaçao. Ad amministrarle ci sono prestanome. I soldi passano attraverso Paesi che non cooperano con l’attività di contrasto dell’evasione fiscale e del riciclaggio degli inquirenti italiani. Tutto avviene velocemente. Con un clic i soldi percorrono decine di migliaia di chilometri, attraversano il mare, finiscono in cassaforte ed è difficile comprendere che stia accadendo qualcosa.

NUOVI TERMINI – I nuovi boss delle organizzazioni 2.0 sono i “bookmaker”, i Placenti per esempio, ritenuti affiliati ai noti Santapaola, erano riusciti a imporsi sul mercato regionale del “gaming”. Sotto di loro non c’erano i picciotti ma i “master”, ben 8, alla guida di 28 “commerciali”, 7 “sub-commerciali” e 20 “presentatori”. Poi ci sono le prime linee, esperti informatici laureati nelle migliori università, in grado di gestire siti web “paralleli” a quelli ufficiali, attraverso i quali riciclare soldi

IL TESORO – Ci sono ville di lusso a Roma, ville sul mare non censite al catasto, per le quali nessuno paga tasse, appartamenti in Austria, e un volume di giocate pari a 4,5miliardi di euro. Gli investigatori stanno tentando di individuare i protagonisti della fitta rete di posizioni finanziarie all’estero, intestate a persone, fondazioni e società, tutto “schermato dietro prestanome di comodo”.

Sulla mafia 2.0 sono in corso indagini in Austria, Svizzera, Regno Unito, Isola di Man, Paesi Bassi Olanda, Curasao, Serbia, Albania, Spagna e Malta, a indagare sono carabinieri, polizia, finanza e Dia. Ma l’epicentro è nel cuore pulsante della Sicilia, con ramificazioni in Calabria e Puglia. Gli inquirenti puntano ai piani alti della nuova finanza, dove ci sono i nipotini dei vecchi boss.

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