Collodoro: "Nomi dal passato" | M5s: "Che ne è stato dell'albo?" - Live Sicilia

Collodoro: “Nomi dal passato” | M5s: “Che ne è stato dell’albo?”

Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle critica le selezioni del governo "Musumeci-Razza".

MANAGER DELLA SANITÀ
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PALERMO – “Le nomine dei direttori generali appaiono come il parto del topolino da parte della montagna. Risulta evidente la continuità con il passato remoto ma anche prossimo”. A dirlo è il vice segretario regionale della Cimo,  Angelo Collodoro, che prosegue sottolineando come si vada “dagli uomini che hanno attraversato l’era cuffariana e poi lombardiana fino all’ultima crocettiana, quella delle famose intercettazioni”. “Mentre le organizzazioni sindacali avevano ripetutamente chiesto criteri di competenza e non di appartenenza – prosegue – sono prevalsi ancora una volta quelli dell’appartenenza e della rodata affidabilità al sistema di potere che ad oggi mostra solo disastri in campo sanitario. Ad oggi restano da assegnare le poltrone dei policlinici e le 36 di consolazione che riguarderanno i direttori sanitari ed amministrativi delle aziende e se, come è prevedibile, si continuerà con questi criteri non ci saranno speranze di risollevare le sorti della sanità siciliana già in fondo alla classifica nazionale come risulta dagli ultimi dati ministeriali sui Lea”.

Critici anche i deputati M5S all’Ars, componenti della commissione Salute, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua: “Governo Musumeci-Razza speciale nello Statuto, speciale nell’aver aggirato la normativa nazionale sulla nomina dei manager della sanità”. “E così – dicono i deputati 5 Stelle – la Regione Siciliana si conferma la prima regione d’Italia a disattendere l’applicazione della legge dello Stato o a piegare quelle stesse norme ai desiderata del suo presidente e del suo assessore alla Sanità e alla coalizione che regge questo moribondo governo”.

“Per la selezione dei manager – sottolinea Cappello – rimangono tutte in piedi le perplessità derivanti da una procedura anomala, che ha richiesto, addirittura, la necessità di un parere interpretativo dello stesso ufficio legale e legislativo della Regione sulla delibera della giunta regionale n.213/2018. E così abbiamo assistito al valzer degli aspiranti manager, prima esclusi e poi riammessi, alla definizione del punteggio minimo ed al rischio di ricorsi ed impugnative, il tutto per finire con l’affermare il potere altamente discrezionale dell’organo politico (presidente della Regione) nella selezione dei manager stessi”. “Ci chiediamo – proseguono i deputati 5 stelle – cosa ne è stato dei candidati aspiranti dell’albo nazionale, visto che ancora una volta sono tutti siciliani nella lista dei nominati. Tutti con precedenti incarichi, navigati e volti noti e da sempre apprezzati dalla politica che ha sempre governato quest’isola. E così ci ritroviamo una rosa di manager che tra vecchia e nuova gestione del potere continua a galleggiare senza soluzione di continuità. Quale sarà il loro obiettivo, se non di garantire lo status quo?”.


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