"Mi ha chiamato il giudice..."| Zamparini, il legale, la corruzione - Live Sicilia

“Mi ha chiamato il giudice…”| Zamparini, il legale, la corruzione

Maurizio Zamparini e Giovanni Giammarva

Inchiesta a Caltanissetta. Tutto parte da una telefonata. Ecco l'intercettazione.

PALERMO – “Carissimo avvocato eccomi qua”. Alle 13:01 del 13 dicembre 2017 Maurizio Zamparini è al telefono con l’avvocato Francesco Paolo Di Trapani, uno dei legali che segue le vicende giudiziarie della società rosanero.

La chiamata dà il via a un’inchiesta per rivelazione di segreto d’ufficio aperta a Caltanissetta, confluita in un fascicolo più ampio in cui si ipotizza il reato di corruzione. Sono stati i pm di Palermo a trasmettere la trascrizione della conversazione ai colleghi nisseni perché tra gli indagati c’è anche Giuseppe Sidoti, il magistrato del collegio che ha respinto l’istanza di fallimento del Palermo Calcio. Di quest’ultimo si è molto parlato perché è stato poi sorteggiato per fare parte del Tribunale dei Ministri sul caso Diciotti. Nella stessa indagine a Caltanissetta è coinvolto anche l’ex presidente rosanero Giovanni Giammarva che ha ricevuto nei giorni scorsi un avviso di proroga delle indagini in cui viene contestato l’articolo 319 del codice penale: corruzione. “Ho fiducia in chi indaga perché ho la coscienza posto e aspetto che si concluda l’iter giudiziario”, replica Giammarva. 

I finanzieri del Nucleo speciale di polizia economico-finanziaria tengono i telefoni sotto controllo perché Zamaprini è indagato. Di Trapani chiama il patron friulano nei giorni che precedono il giudizio fallimentare: “Allora, quando le ho scritto stavo uscendo dal Palazzo di Giustizia… mi ha chiamato il giudice che ha in mano la pratica e abbiamo parlato una mezz’ora… devo dire approccio trasparente e tranquillo sereno. Mi dice che ha letto le carte e ha apprezzato le nostre argomentazioni implicitamente facendomi capire che diciamo mooolte ma moolte cose contenute nell’istanza e comunque nella documentazione a sostegno dell’istanza obiettivamente sono ha detto suggestive”.

Il giudice che ha in mano la pratica sarebbe Sidoti che, aggiunge Di Trapani, “mi preannuncia che sabato uscirà un provvedimento ovviamente per lei che è maestro dello sport 1 X 2 lui dice due sono a vostro favore una ovviamente no”.

Quali sono le tre opzioni? Accoglimento dell’istanza della Procura con dichiarazione di fallimento del club di viale del Fante, rigetto dell’istanza oppure, ed è la terza opzione, il collegio nominerà un perito. Così avverrà il successivo 16 dicembre, e cioè tre giorni dopo la telefonata nel corso della quale, così Di Trapani racconta a Zamparini, “l’atteggiamento è le devo dire mooolto favorevole moolto sereno e mi chiede (il giudice, ndr) ed è per questo che sto chiamando lei mi chiede di contro avvocato gradirei che si mantenesse un profilo molto basso dal punto di vista dell’atmosfera che è quello che ci fa lavorare più serenamente. Ma il messaggio che io ho percepito presidente è un messaggio molto estremamente favorevole non mi avrebbe convocato per preannunciarmi qualcosa di negativo io ho percepito molta positività”.

Di Trapani è convinto che le cose andranno bene. Sidoti gli ha anticipato il giudizio? Nel prosieguo della conversazione si capisce che i due hanno discusso alcuni aspetti di merito della causa e “mi ha voluto preannunciare che sabato dopo l’udienza andrà in riserva e verrà adottato un provvedimento… nel giro di un’ora… l’unica preghiera che mi faceva era quello ovviamente di qui all’udienza profilo basso dichiarazioni meno possibile”.

Il 16 dicembre il collegio della Fallimentare decide con un’ordinanza di nomina dei periti. Il successivo 30 marzo 2018 lo stesso collegio rigetterà l’istanza di fallimento della Procura. Sidoti ha davvero anticipato il giudizio all’avvocato del Palermo? Zamparini, Giammarva e Di Trapani hanno ricevuto l’avviso di proroga delle indagini in cui non si parla solo di rivelazione di segreto d’ufficio ma anche di corruzione. Cos’altro sarebbe emerso dalle indagini successive alla telefonata del 13 dicembre 2017, dopo che i pubblici ministeri Salvo De Luca, Dario Scaletta, Francesca Dessì e Andrea Fusco hanno trasmesso gli atti al pm nisseno Claudia Pasciuti?

Nel frattempo l’avvocato Ninni Reina, difensore di Di Trapani, spiega che, una volta ricevuta la proroga delle indagini, nelle scorse settimane ha subito manifestato al magistrato che indaga la disponibilità a chiarire ogni passaggio della vicenda.


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