"La Vardera ha sbagliato mira... | Facevano i gradassi alle mie spalle" - Live Sicilia

“La Vardera ha sbagliato mira… | Facevano i gradassi alle mie spalle”

L'ex candidato sindaco dei Coraggiosi, appoggiato da Fi e Udc, si difende dopo la proiezione del film della Iena.

“Se qualcuno ha fatto il gradasso alle mie spalle, io non ne sapevo niente”. “I voti dei mafiosi alla Kalsa? Controlliamo a chi potrebbero essere andati?”. “Non sono io che ho promesso cose che non potevo mantenere in cambio di voti”. Sono affermazioni di Fabrizio Ferrandelli, capo dell’opposizione al Consiglio comunale di Palermo ed ex candidato sindaco con il suo movimento “I Coraggiosi”, e appoggiato anche da Forza Itala e Udc, che ribatte a quanti lo volevano in difficoltà dopo le “rivelazioni” del film di Ismaele La Vardera, “Il sindaco – Italian Politics 4 dummies”, e replica: “Rivelazioni? Ero un candidato, anche se non ho visto il film so di cosa parla. E Ismaele ha sbagliato mira”, dice Ferrandelli.

Ma un po’ di curiosità per questo film non ce l’ha?

Sono uno dei protagonisti di quella campagna elettorale, c’ero, non ho curiosità. E soprattutto non trovo etico chiedere fiducia ai cittadini per poi realizzare un progetto commerciale che porti incassi. Una cosa è un’operaizone giornalistica, altra cosa una candidatura che inganna i cittadini e mira solo a fare soldi. Oppure, l’altra versione dei fatti, è che lui di quello “schifo” che descrive voleva farne parte, ma quando non c’è riuscito ha deciso di fare un film. In entrambi i casi, un’operazione che non mi paice.

La Vardera stesso, alla fine del film, rinnega i partiti.

Dobbiamo fare i conti con la realtà e provare ad analizzare i processi di una città che è molto complessa.

E per vincere serviva la “regia” di Toto Cuffaro?

È una ricostruzione giornalistica per fare scandalo. L’esperienza dei Coraggiosi, il movimento di cui sono il leader, ha origini nel 2007. Abbiamo una storia lunga alle spalle. La mia storia è chiara a tutti: ho avuto il coraggio di dimettermi quando il mio partito ha deviato rispetto alla missione originale e ha dato vita a un contesto degradato rappresentato da Rosario Crocetta ai massimi livelli. Non sono mai stato nominato a nulla, ma ho raggiunto tutto attraverso i voti dei cittadini. Chiaramente, quella di La Vardera, è una forzatura sullo stereotipo della Sicilia del malaffare che funziona sempre dal punto di vista commerciale.

Quindi Cuffaro non era un suo sponsor?

No. Chi lo dice esagera. È solo un anti-orlandiano.

Anche Gianfranco Miccichè ha un po’ esagerato nel film…

Ci sono delle liste alleate che hanno sposato il mio progetto alle mie condizioni e rispetto alle quali i referenti possono prendere impegni per sé e non per il mio progetto. Traino di questa operazione sono io. Miccichè è uno che ha fatto una lista e mi ha appoggiato. Stop. Se ha fatto il gradasso quando non sapeva di essere ripreso non posso risponderne io. Come Orlando non deve rispondere di quello che hanno fatto o detto Faraone o Lumia.

A La Vardera hanno rafforzato la protezione dopo la denuncia nei confronti del boss della Kalsa Antonino Abbate che ha provato a vendergli dei voti. Che ne pensa?

Non è il mio campo. Se chi ha deciso di rafforzare la sua protezione lo ha ritenuto giusto, ha fatto bene.

Secondo lei a chi sono andati i voti della Kalsa?

Basta guardare quanti voti hanno preso i candidati alla Kalsa e confrontare le proporzioni con quelle dei totali.

E quindi?

Orlando nel quartiere della Kalsa ha il triplo dei miei voti. Quindi certo non li ho presi io, che proprio alla Kalsa sono sotto la mia media. E poi se c’era uno che sapeva di essere ripreso e intercettato, quello ero io. Non credo che tutti gli altri candidati abbiano avuto lo stesso controllo e lo stesso rigore che ho avuto io. A gennaio avevo ricevuto un avviso di garanzia, quindi la mia campagna elettorale è stata francescana. Poi sono riuscito a dimostrare che erano tutte falsità di un pentito. Ma se c’è uno che può stare sereno, quello sono io. Io, per dirne una, non ho mai potuto incontrare i dipendenti della Reset per promettere cose che poi non avrei potuto mantenere. Qualcun altro che non aveva il mio stesso controllo forse ha potuto.

Sempre Orlando?

Non ho vinto io le elezioni, quindi…

La Vardera la prende di mira perché è passato dal centrosinistra al centrodestra. Oggi si definirebbe un uomo di centrodestra?

Sono un antesignano di quello che sta succedendo a livello nazionale dove sono cadute le appartenenze. Anzi, un boy scout rispetto a quello che sta accadendo. Sono figlio del crollo delle ideologie, degli anni ottanta: non ho storia da difendere, ma futuro da aggredire. E La Vardera ha voluto fare questo: provare a screditare chi può rappresentare il futuro.

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