"Rispetto del contratto di lavoro" | Gli ex Pip manifestano a Palermo - Live Sicilia

“Rispetto del contratto di lavoro” | Gli ex Pip manifestano a Palermo

Una protesta degli ex Pip (Foto d'archivio)

Al corteo Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Ugl, Alba, Alpi, Asud, Cisal, Confintesa, Ursas.

La protesta
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PALERMO – Si è svolta questa mattina la manifestazione dei lavoratori del bacino ex Pip a Palermo. Il corteo è stato organizzato unitariamente dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Ugl, Alba, Alpi, Asud, Cisal, Confintesa, Ursas. I sindacati protestano contro tutta una serie di mancati adempimenti che avrebbero dovuto garantire il contratto di lavoro e la regolarità nei pagamenti. Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, spiega che “la questione della stabilizzazione dei Pip è irrisolta, la norma è rimasta solo carta straccia. Il tempo stabilito in 60 giorni per la formalizzazione dell’adesione dei lavoratori è ormai scaduto senza che il governo regionale abbia convocato le parti per definire, attraverso le organizzazioni che rappresentano i lavoratori, le regole contrattuali da applicare e le modalità di accesso con la specifica dei termini del contratto individuale da sottoscrivere. E’ incredibile pensare che i lavoratori del bacino possano transitare alla cieca alla Resais senza avere chiaro il loro status giuridico e contrattuale. Ritengo sia diritto di qualsiasi lavoratore avere contezza della propria condizione lavorativa. La protesta ha l’obiettivo di avviare il tavolo di concertazione con il governo regionale per affrontare compiutamente la questione del passaggio alla Resais ma anche la questione del pagamento regolare dei sussidi ancora irrisolta”.

Una norma regionale fissava entro 60 giorni il passaggio all’ente regionale Resais ma il termine è scaduto. L’assessorato al Lavoro ha pubblicato una circolare in cui indicava il 26 novembre come termine ultimo se restare nello status di sussidiati o transitare nella Resais, ed entro luglio 2018 la Resais avrebbe dovuto avere l’elenco dei lavoratori da assumere, ma nulla è successo. Di mezzo l’impugnativa della legge da parte del Consiglio dei ministri e nessuna notizia prospettata dalle interlocuzioni con il governo centrale. Inoltre c’è il problema dei pagamenti di novembre e dicembre a rischio per mancanza di fondi e per problemi legati al metodo di pagamento non ancora definito dall’assessorato al Lavoro. Da qui una serie di manifestazioni: è stato proclamato lo stato di agitazione e oggi un corteo è partito dal Politeama verso Piazza del Parlamento. Domani un altro sit-in è previsto dalle 9 davanti all’Ars. Giovedì un corteo partirà dall’assessorato al Bilancio e si dirigerà fino alla Prefettura. Venerdì altro sit-in tutto il giorno davanti a Palazzo dei Normanni. Nel pomeriggio la notizia che i lavoratori sono stati convocati per domani pomeriggio alle 16 in commissione Bilancio. Resta infatti da sciogliere anche il nodo delle risorse stanziate.

 


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