Il Pd si spacca sui congressi | In quattro province si tira dritto - Live Sicilia

Il Pd si spacca sui congressi | In quattro province si tira dritto

Convocate le direzioni provinciali per procedere senza aspettare le primarie.

Prosegue il braccio di ferro interno al Pd siciliano che va al congresso. E comincia a delinearsi un possibile scenario di profonda spaccatura che si potrebbe materializzare per i congressi locali. La commissione regionale del congresso presieduta da Fausto Raciti ha stabilito che le consultazioni provinciali e nei circoli si svolgeranno tra il 21 e il 31 dicembre, cioè dopo le primarie del 16 per eleggere il segretario regionale. Si tratta di un calendario diverso da quello votato dalla direzione regionale, che prevedeva che prima, come di consueto, si svolgessero i congressi locali e poi quelli regionali. L’ala del partito che sostiene la candidatura di Teresa Piccione è stata critica su questa decisione, disconoscendola perché in contrasto col deliberato della direzione. E ora la palla passa ai territori. In quattro province sono state convocate per domani le direzioni provinciali che nomineranno le commissioni provinciali per il congresso. E a quel punto, anche se ancora il dato non è tratto, è possibile che i dem che non hanno digerito lo slittamento dei congressi locali, procedano da subito, senza aspettare il 21. Consumando così uno strappo nettissimo all’interno del partito.

A Trapani, ad esempio, è stata convocata per domani la direzione provinciale. E si sta andando avanti spediti. Marco Campagna, segretario provinciale, osserva: “Ad oggi c’è una sola candidatura alla segretaria provinciale che è unitaria (Giuseppe Lombardino, sindaco di Santa Ninfa, ndr). Pensiamo di fare in maniera rapida. Ma sulle date la decisione spetta alla commissione provinciale per il congresso. Secondo me si deve procedere, visto che abbiamo rispettato tutte le scadenze”.

Anche a Catania è stata convocata per domani la direzione provinciale che costituirà la commissione. E a quel punto, anche nel capoluogo etneo, si potrebbe procedere dritti verso i congressi locali. Concetta Raja, esponente dell’area che sostiene Piccione, spiega: “Dovremmo attenerci a quella decisione, quella della direzione regionale. Mi pare che dietro queste vicende ci siano solo motivazioni di tattica”. Il regolamento votato dalla direzione regionale prevedeva che i congressi locali si celebrassero entro il 2 dicembre, praticamente adesso. Dice Enzo Napoli, segretario di Catania: “La commissione regionale di garanzia è il riferimento. E si è pronunciata in modo molto chiaro dicendo che il dispositivo della direzione regionale è quello a cui deve attenersi la commissione del congresso. E l’ordine deciso dalla direzione è congresso di circolo, congresso provinciale e congresso regionale”.

Pure a Caltanissetta la direzione è convocata per domani. Dice Peppe Gallè, segretario provinciale: “Io penso che quando si cambiano delle parti del regolamento votato dalla direzione, per farlo bisogna tornare in direzione. C’è un deliberato della commissione di garanzia del partito che ha spiegato che le commissioni provinciali non vanno nominate dalla commissione regionale ma dagli organi provinciali”. Si procederà domani in questo senso. E quando si farà il congresso? “Non so rispondere – dice Gallè -. Lo stabilirà la commissione provinciale”.

Mirello Crisafulli

Ci si sta muovendo in questa direzione anche ad Agrigento, dove non si aspetterà il 21 e si riunirà la direzione domani. A Palermo non ci sono direzioni convocate, ma c’è fermento tra i circoli e c’è chi starebbe pensando a una sorta di autoconvocazione. Bocce ferme a Siracusa e Ragusa. A Enna la designazione della commissione provinciale non si può fare perché il partito, dopo essere stato commissariato, non ha organismi da un pezzo. Mirello Crisafulli non nasconde la preoccupazione per quanto sta accadendo nel Pd: “Si è tentato fino all’ultimo di trovare una soluzione di serenità e unità, poi Faraone si è voluto candidare e la commissione, che non ha i poteri per cambiare le scadenze fissate dalla direzione, ha voluto fare prevalere la forza dei numeri sulla forza della ragione. Spero che da Roma qualcuno si faccia sentire. Sarebbe bene che tutti si fermassero un minuto, questo non è clima congressuale”.

Proprio da Enna è partita una lettera a tutti i candidati alla segreteria nazionale del partito chiedendo di intervenire su quello che sta succedendo in Sicilia. “I congressi locali dopo il regionale? È un’operazione ridicola. Anzi, due volte ridicola – aggiunge Crisafulli -. Perché addirittura dovremmo fare i congressi territoriali a Natale. Che facciamo, ci vediamo alla capanna del presepe? Sembra una provocazione ai militanti, temo un effetto smobilitazione”.

Ma se sui territori si deciderà di tiare dritto, senza aspettare il congresso regionale, cosa faranno i renziani che sostengono Davide Faraone? Parteciperanno o no ai congressi locali o si appelleranno alla delibera della commissione regionale per il congresso che rimandava tutto al 21? Il cortocircuito interno al partito è alle porte, e il rischio di arrivare a qualcosa che somiglia a “congressi separati” si fa concreto. Se ne capirà di più forse domani quando Davide Faraone presenterà a Palermo in conferenza stampa la sua candidatura. Oggi l’ex sottosegretario renziano ha incassato l’endorsement di Valeria Ajovalasit, presidente nazionale di Arcidonna, iscritta al circolo Pd “Palermo Futura”.


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