Pd, stop ai congressi locali| Il Nazareno con Raciti - Live Sicilia

Pd, stop ai congressi locali| Il Nazareno con Raciti

Il segretario avvisa i segretari provinciali che volevano andare avanti.

Nella guerra dei cavilli che sta consumando il Partito democratico siciliano arriva un altro passaggio. Come ha raccontato oggi Livesicilia, quattro segreterie provinciali hanno convocato le direzioni per domani per avviare i percorsi dei congressi locali, senza aspettare il 21 dicembre come ha deliberato la commissione regionale per il congresso. A questi arriva adesso l’altolà del segretario ancora in carica, Fausto Raciti, che è anche presidente della commissione regionale che ha assunto la discussa decisione, che ha modificato le date rispetto a quelle fissate dalla direzione del partito.

Raciti allega alla lettera una nota di Gianni Dal Moro, segretario organizzativo nazionale del Pd, in merito alla titolarità di nomina delle commissioni provinciali per il congresso per lo svolgimento dei congressi provinciali. La nota attribuisce tale competenza alla commissione regionale e non alle direzioni provinciali. Aggiunge Raciti che in base al regolamento nazionale del partito, la commissione che lui presiede “con l’approvazione del regolamento quadro regionale, assorbe le funzioni della direzione regionale concludendone il percorso e demandandole il potere di delibera”. E quindi, è il sottinteso, può anche derogare alle date fissate dalla direzione,come invece contestano gli avversari dei renziani. “Ti invito, nei prossimi giorni, ad attenerti scrupolosamente ai compiti previsti dal regolamento nazionale e dal regolamento regionale, così come la Commissione regionale per il congresso si atterrà ai suoi, compresi la nomina delle Commissioni provinciali per il congresso”, scrive Raciti, per stoppare i propositi maturati a Trapani, Caltanissetta, Catania e Agrigento, dove prevale l’area che al congresso regionale sosterrà Teresa Piccione, di procedere alla nomina delle commissioni provinciali a livello territoriale.

Insomma, l’ala che sostiene Faraone al congresso tiene il punto e appellandosi al regolamento ribadisce l’intento di celebrare prima il congresso regionale (con primarie aperte a tutti) e poi quelli locali (per gli iscritti) nei giorni di Natale. Roma, invocata oggi da Mirello Crisafulli, dà ragione a Raciti. Resta da vedere se gli altri dem scenderanno a più miti consigli dopo l’altolà del segretario uscente o se forzeranno la mano consumando una spaccatura definitiva. “Noi andiamo avanti” , fa sapere Teresa Piccione. Domani sarà presentato alla commissione di garanzia il ricorso contro la decisione della commissione regionale per il congresso. Piaccia o no alla segreteria dimissionario del Nazareno, la guerra del Pd siciliano continua.

*Aggiornamento
“In queste settimane abbiamo lavorato in silenzio perché i congressi potessero diventare un momento di rigenerazione unitaria nell’esclusivo interesse dei nostri sostenitori e della Sicilia, oggi governata da una destra incapace di andare oltre lo scontro per le poltrone. Quello stesso rispetto ci impone di rispedire al mittente le “letterine” romane che, non si capisce a che titolo, vorrebbero interrompere lo svolgimento dei congressi provinciali nei quali, finalmente, si è deciso di ripartire insieme. Chi ancora gioca a dividere sappia che questa volta troverà un fronte compatto oltre ogni scelta successiva”. Così Antonio Ferrante, componente dell’assemblea nazionale Pd, commenta la lettera giunta da un esponente nazionale in merito alle direzioni provinciali convocate oggi per eleggere le commissioni per il congresso e così procedere secondo regolamento e statuto. “Oggi cinque federazioni riuniranno le proprie direzioni per procedere ai congressi, dare la parola ai nostri tesserati e così riportare temi, entusiasmo e presenza nei circoli e in ogni comune per costruire un’alternativa forte e condivisa alle destre siciliane e ai gialloverdi che sia in grado di vincere le prossime amministrative e le elezioni europee. Quanto accaduto a Corleone, dove siamo arrivati dietro i cinquestelle nonostante i recenti fatti raccontati dalla cronache, almeno per noi deve rappresentare l’ultimo episodio di divisione suicida del centrosinistra”. “Un appello al Pd nazionale lo vogliamo rivolgere noi— ha concluso Ferrante—il Pd di Enna, dopo essere stato abbandonato per anni, merita l’occasione di ripartire accanto a tutte le altre federazioni, chiediamo pertanto che si predispongano tutti gli strumenti statutari perché anche lì si possano finalmente svolgere i congressi e si chiuda una fase triste nella storia del partito siciliano”.


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