"Sono una persona perbene | Ecco come raccolgo i voti" - Live Sicilia

“Sono una persona perbene | Ecco come raccolgo i voti”

Edy Tamajo

L'interrogatorio del deputato regionale nell'inchiesta chiusa con l'archiviazione.

La compravendita di voti ci fu. Ne è convinta la Procura della Repubblica, ma non ci sono prove sufficienti per affermare che Edy Tamajo ne fosse a conoscenza, che avesse “apportato qualsivoglia contributo casuale consapevole alla realizzazione del reato di corruzione elettorale”.

Il 29 maggio scorso il deputato si è sottoposto all’interrogatorio. Il mensile S in edicola pubblica un articolo alla vicenda. Ad accompagnarlo c’erano i suoi legali, gli avvocati Nino Caleca e Giovanni Castronovo. La sua è stata una difesa totale: “Appartengo a una famiglia per bene, sono una persona perbene. È il retaggio della mia famiglia. Il fatto di vedersi arrivare la finanza presso il comitato elettorale è stato motivo di mortificazione, oltre ad essere una sorpresa negativa nel senso che se questo era il prezzo da pagare per fare politica, in quel momento avrei lasciato la politica”.

Ed invece Tamajo ha scelto di restare all’Ars: “Mi sono confrontato con la mia famiglia e abbiamo deciso di andare avanti perché non ho nulla da rimproverarmi. Nel corso della campagna elettorale ho ispirato tutti i miei collaboratori alla massima prudenza nel contattare e ricercare il consenso elettorale”.

Quando perquisirono il suo comitato elettorale trovarono una scheda con 13 nomi, tra cui quello di un elettore che ha confermato di avere ricevuto la promessa dei 25 euro in cambio del voto. Il deputato nel corso dell’interrogatorio aveva tagliato corto: “Questo non è un sistema di controllo, ma un sistema per ottenere un effetto moltiplicatore. È un sistema che ciascuno si è imposto per ottenere il massimo. Ognuno di loro doveva fare la campagna elettorale come se fosse per se stesso. L’ho chiesto anche a mia sorella così come a tutti i miei collaboratori. Non c’è un prototipo di scheda. Ognuno avrà creato una sua scheda. Il sistema che ho adottato è stato quello di consolidare l’adesione elettorale fino all’ultimo per essere sicuro di ottenere il voto”.

E le promesse di denaro? “Non ho mai promesso alcunché a nessuno. Io posso rispondere delle mie azioni. Non so che interessi possano avere questi soggetti. Me lo chiedo dal 7 novembre. Sicuramente ne ho parlato con tante persone cercando una spiegazione. Posso supporre che qualcuno mi volesse male. Ho sempre lavorato sul territorio per avere consenso”. Continua a leggere sul mensile S.

 


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