Tra Ars ed elezioni europee | Gli autonomisti per Musumeci - Live Sicilia

Tra Ars ed elezioni europee | Gli autonomisti per Musumeci

Grandi manovre nel centrodestra, anche in vista del voto di primavera. Scissione in Sicilia Futura.

PALERMO – All’orizzonte c’è la possibilità di dare vita a un nuovo pilastro che renda più sicura la casa del centrodestra in cui è nata l’esperienza di governo targata Nello Musumeci, incrociando sulla strada le elezioni Europee e cercando di raccogliere consensi in quel vasto bacino di moderati che la Sicilia ha sempre garantito. Gli autonomisti dell’Assemblea regionale siciliana torneranno a incontrarsi tra qualche giorno a Caltanissetta per un evento pubblico e, sotto la regia di Roberto Di Mauro, lavorano alla costituzione di un ‘rassemblement’ per le Europee. La costituzione di una nuova pattuglia parlamentare a Sala d’Ercole non è ancora certa ma la costola autonomista del gruppo Popolari-Idea Sicilia, che a questo punto potrebbe staccarsi dai compagni di viaggio delle elezioni regionali 2017, scalpita e sono in tanti a scommettere che una eventuale nuova sigla nel Parlamento più antico d’Europa potrebbe attirare l’attenzione di qualche deputato. 

Le sirene potrebbero suonare anche anche dalle parti di un Pd dilaniato e distratto dalla lotta per le primarie regionali che vedono di fronte Davide Faraone e Teresa Piccione: l’esito del congresso potrebbe spostare gli equilibri interni e convicere qualche depitato scontento ad abbandonare lo scoglio dem per trovare riparo in altri lidi. Spettatore interessato Diventerà bellissima, il movimento fondato da Musumeci che cerca alleati in vista del voto di primavera e che punta soprattutto a rendere tranquille le acque dell’Ars per il governo regionale. Il governatore e i suoi non hanno ancora deciso la strada da intraprendere ma è probabile che alla fine il progetto di una federazione con gli autonomisti convinca Diventerà bellissima all’intesa in vista del voto per le Europee. 

In gioco anche una nascente forza politica, quella dei ‘Centrali per la Sicilia’, nata da una costola di Sicilia Futura che ha rotto i ponti con Salvatore Cardinale e che ha deciso di guardare apertamente al centrodestra. Un movimento che prima di Natale terrà il suo evento fondativo e che ha il suo baricentro in Sicilia occidentale, tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento, “ma che si sta radicando – spiega uno dei fondatori, l’ex sindaco di Alcamo ed ex presidente di Anci Sicilia Giacomo Scala – in tutte le province dell’Isola. Siamo figli del moderatismo di stampo sturziano – aggiunge -, un pensiero conservatore ma che però apra alle riforme necessarie per questa terra”. Centrali per la Sicilia, che andrà a rafforzare il progetto autonomista per le Europee, vede anche l’impegno degli ex parlamentari regionali Salvo Lo Giudice e Salvatore Cascio: conti alla mano Scala, Cascio e Lo Giudice portarono una dote di oltre 14mila voti a Sicilia Futura alle Regionali di un anno fa.

Le strade con la formazione ideata da Cardinale, però, potrebbero tornare a incrociarsi: Sicilia Futura, nata per sostenere il Pd renziano, da tempo ha avviato un dialogo all’Ars con il centrodestra e se le primarie del Pd dovessero sorridere alla candidata sostenuta dal capogruppo Giuseppe Lupo e da Antonello Cracolici il baricentro degli uomini di Cardinale potrebbe spostarsi sempre di più nell’orbita del centrodestra. “Noi, intanto, guardiamo apertamente a questo schieramento – afferma Scala -. tanti amministratori locali e tanti consiglieri comunali hanno scelto di farci compagnia nella costituzione di un nuovo soggetto politico moderato ma che guarda ufficialmente al centrodestra. L’esperienza autonomista ci affascina ma questa spinta ha bisogno di una sensibilità di stampo prettamente ‘popolare’ e, al tempo stesso, riformista”.


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