La mafia che nacque al ristorante | Diciotto condanne e tre assoluzioni - Live Sicilia

La mafia che nacque al ristorante | Diciotto condanne e tre assoluzioni

Giuseppe Greco e Salvatore Profeta

Processo a boss e gregari del mandamento di Santa Maria di Gesù.

PALERMO – Le condanne sono pesanti, soprattutto perché gli imputati avevano scelto il rito abbreviato che garantisce lo sconto di un terzo della pena. Davanti al Gup Ermelinda Marfia è arrivata la stangata per boss e gregari del mandamento di Santa Maria di Gesù. Un mandamento che faceva cassa con le estorsioni, il pizzo e le scommesse clandestine.

“… domani… ce ne saranno che ci devono restare male… ce ne saranno scontenti”, diceva l’anziano boss Salvatore Profeta. La conversazione intercettata era del 9 settembre 2015, alla vigilia del summit in cui furono ratificate le nomine del clan. In tanti, aggiungeva Profeta, “si immaginavano che gli si dava qualche… qualche carica… “. Fra gli scontenti non c’era certo Giuseppe Greco che del mandamento sarebbe stato nominato reggente: “… per Pino… non… tanto assai no… perché già è… è scontato”. L’anziano boss ne discuteva col genero Francesco Pedalino.

L’inchiesta dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Palermo, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Maurizio Agnello e Dario Scaletta, ricostruì le elezioni di Cosa nostra. Nel mandamento mafioso erano fedeli alle tradizioni. Tre nomine dei nuovi organigrammi, in particolare, avrebbero creato malumori: “Natale… Tanuzzu e tu…”, identificati in Natale Gambino, Gaetano Messina e Francesco Pedalino.

E venne il giorno in cui, il 10 settembre 2015, gli uomini d’onore si diedero appuntamento al ristorante Villa Albanese per formalizzare le cariche. Erano presenti Pino Greco (capo famiglia), Natale Giuseppe Gambino (sottocapo), Gaetano Messina (consigliere), Francesco Pedalino (capo decina), Antonino Profeta (rappresentante di Greco).

Queste le condanne emesse in abbreviato, mentre altri imputati restano sotto processo in ordinario: Salvatore Binario (un anno e 8 mesi), Pietro Cocco (14 anni), Giuseppe Contorno (14 anni), Natale Gambino (10 anni), Natale Giuseppe Gambino (10 anni), Salvatore Gregoli (16 anni), Antonino La Mattina (3 anni), Gaetano Messina (16 anni), Antonino Palumbo (14 anni), Gabriele Pedalino (12 anni), Francesco Pedalino (10 anni), Pasquale Prestigiacomo (6 anni), Antonino Profeta (10 anni), Lorenzo Scarantino (12 anni), Antonino Tinnirello (11 anni e 4 mesi), Francesco Vassallo (8 mesi), Riccardo Muratore (un anno), Santino D’Angelo (8 mesi), Eugenio Di Pieri (un anno e 4 mesi). Assolti Salvatore Lo Iacono (difeso dall’avvocato Luigi Miceli), Filippo Fascella (avvocati Miria Rizzo e Raffaele Bonsignore) e Salvatore Fascella e Carlo Di Blasi.

Risarcite le partici civili: Centro Pio La Torre” Onlus, Solidaria, Sos Impresa, associazione Antonino Caponnetto, Confcommercio Palermo, Confesercenti Palermo.

 


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