Tutti contro tutti nel centrodestra | Alta tensione verso le Europee - Live Sicilia

Tutti contro tutti nel centrodestra | Alta tensione verso le Europee

Lo scontro tra Micciché e la Lega, i distinguo forzisti, le manovre sicilianiste attorno a Musumeci. Aspettando la conta.

PALERMO – Molto si muove nel centrodestra siciliano in queste settimane. Le schermaglie tra il leader forzista Gianfranco Micciché e la Lega continuano. Non senza qualche perplessità manifesta dentro Forza Italia. Mentre attorno a Nello Musumeci si va coagulando una pattuglia sicilianista in cerca di rilancio.

Domenica mattina, nel corso di un incontro al teatro Savio di Palermo, il leader di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, ribadendo le sue critiche alla Lega e il suo auspicio di un fronte “antipopulista”, aveva lanciato la candidatura dell’azzurro Giulio Tantillo alle Europee e aveva assicurato i suoi: “Il prossimo candidato sindaco a Palermo sarà di Forza Italia”. Poco dopo, però, Saverio Romano, con un discreto anticipo e un tempismo che non può essere casuale, ha fatto sapere di voler candidarsi lui a sindaco di Palermo. Lui che di Forza Italia non è, pur avendo con i forzisti un rapporto molto stretto.

L’intervento di Romano è arrivato proprio nelle stesse ore in cui Renato Schifani e Gabriella Giammanco rilasciavano all’agenzia Italpress dichiarazioni che sembravano prendere le distanze dall’iniziativa degli amici di Miccichè. Schifani auspicava che per il futuro “possano esserci momenti di confronto interno che sino a oggi non ci sono mai stati”. Giammanco osservava tra l’altro che “il coordinatore regionale di un partito non può permettersi di avere una sua ‘corrente’, tanto più se ha anche un ruolo istituzionale di grande responsabilità come quello che riveste Micciché”. Ed entrambi i parlamentari nazionali forzisti sgombravano il campo da possibili equivoci: Forza Italia è antitetica al Pd. Che è poi la posizione di Silvio Berlusconi, che vuole mantenere viva la coalizione di centrodestra, seppur ormai a guida leghista, coalizione che alle prossime regionali spera di fare il pieno. Tutti segnali abbastanza univoci di come gli ammiccamenti al Pd siciliano – e alla sua nuova guida renziana che guarda ai moderati – di Miccichè incontrino anche perplessità nel centrodestra, non solo leghista. E a proposito di Lega, l’uomo forte di Salvini in Sicilia, Stefano Candiani, ha definito “raccapriccianti” le considerazioni di Miccichè, non lesinando altri aggettivi dalle tinte forti e parlando ancora una volta di classe politica da mandare a casa.

Tra i due litiganti, Lega e Micciché, non va perso di vista il terzo protagonista del centrodestra siciliano. Cioè quel Nello Musumeci a cui guardano i sopravvissuti dell’autonomismo di Lombardo e non solo quelli. Nel weekend a Enna Musumeci ha parlato della possibile nascita di un “partito dei siciliani”, un soggetto territoriale che metta insieme varie anime puntando a percentuali importanti. In sala a Enna, racconta la cronaca de La Sicilia, c’erano gli assessori di Musumeci (Ruggero Razza e Mariella Ippolito su tutti) e deputati del centrodestra all’Ars, ma anche il segretario di Sicilia Futura, Beppe Picciolo, con il deputato regionale Edy Tamajo e l’ex presidente di AnciSicilia, Giacomo Scala e altri esponenti del soggetto fondato da Totò Cardinale. E Basilio Catanoso, candidato in pectore alle Europee per quel pezzo di Forza Italia più stabilmente ancorato a destra. Sullo sfondo c’è, appunto, l’appuntamento delle Europee e il progetto di Giorgia Meloni che punta a mettere insieme Fratelli d’Italia e altri soggetti conservatori. Un progetto a cui Diventerà Bellissima guarda da un pezzo con interesse pur senza sbilanciarsi troppo. E a proposito di Fratelli d’Italia, a Saverio Romano autocandidato sindaco ha subito replicato la parlamentare del partito di Meloni Carolina Varchi, escludendo con tono tutt’altro che accomodanti che l’esponente popolare possa essere il nome giusto per unire il centrodestra.

Insomma, in Sicilia il centrodestra appare oggi come un magma in ebollizione. In attesa dell’appuntamento di maggio, quelle Europee che serviranno ai partiti per pesarsi e ridisegnare i rapporti di forza interni alla coalizione.


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