Rap, tredicesime in ritardo| Il Natale adesso è a rischio - Live Sicilia

Rap, tredicesime in ritardo| Il Natale adesso è a rischio

Il Comune attende 25 milioni da Roma, ma intanto le casse restano a secco. Sindacati in agitazione.

PALERMO – I soldi da Roma tardano ad arrivare e le casse del comune di Palermo restano all’asciutto, con la città che rischia di ritrovarsi a Natale sommersa dai rifiuti. La mancanza di liquidità, infatti, impedisce a Palazzo delle Aquile di pagare le fatture della Reset ma soprattutto della Rap, col risultato che gli stipendi potrebbero slittare: una situazione esplosiva che ha portato i sindacati sul piede di guerra.

Il punto è semplice: il Comune non ha abbastanza soldi in cassa per pagare le fatture emesse dalle società partecipate e, dal momento che non è possibile ricorrere a ulteriori anticipazioni, l’unica speranza è affidarsi ai 25 milioni di euro che dovrebbero arrivare dal governo centrale. Soldi che, in realtà, il capoluogo siciliano sperava di ricevere la settimana scorsa ma il decreto di trasferimento è ancora fermo alla Corte dei Conti dopo aver fatto il giro di vari ministeri. E se per la Reset la situazione è meno drammatica, visto che i dipendenti hanno già ricevuto la tredicesima, alla Rap c’è aria di tempesta: le tredicesime andrebbero pagate giovedì ma al momento i soldi non ci sono, così come confermato dal vicesindaco Sergio Marino durante un incontro con i sindacati.

“L’azienda non ha le risorse economiche per pagare le retribuzioni di dicembre e per poter onorare i pagamenti dei contributi, dei fornitori, dei manutentori e della previdenza complementare – scrivono in una nota Fit Cisl, Uil Trasporti, Fiadel e Filas – Allo stato attuale infatti il Comune è in ritardo di due mesi con il pagamento dei ratei del contratto di servizio ma anche, di ulteriori fatture per servizi resi e non pagati per un ammontare complessivo di circa 40 milioni di euro”.

I conti sono presto fatti: Palazzo delle Aquile deve pagare 10 giorni di ottobre, la fattura di novembre e la prima parte di dicembre ma, se si sommano anche alcuni crediti pregressi riconosciuti ma non pagati, come uno da 7,2 milioni, e i contributi non versati a ottobre e novembre, la cifra schizza a 40 milioni. “Siamo in difficoltà – ammette l’amministratore di Rap, Giuseppe Norata – Il Comune ci deve risorse importanti e per dare risposte concrete servono almeno 15 milioni. Siamo accanto ai sindacati e ai fornitori, che aspettano i pagamenti anche per onorare le spettanze dei propri dipendenti”.

“Aspettiamo le somme da un momento all’altro, speriamo sia questione di ore”, dice a Livesicilia il vicesindaco Sergio Marino e in effetti, se le risorse arrivassero domani, lunedì 24, alla vigilia di Natale, il Comune potrebbe effettuare i pagamenti. “A causa di grandi ritardi nell’erogazione del contributo per il Coime – dice il sindaco Leoluca Orlando – abbiamo dovuto anticipare le somme per buona parte dell’anno e questo ha comportato una criticità di cassa. La procedura burocratica nei diversi ministeri coinvolti è molto complessa, ma l’abbiamo seguita costantemente e attendiamo i soldi a breve”. Una volta ottenuto il visto dalla Corte dei Conti, il decreto tornerà al Viminale che farà partire le somme che arriveranno a fine mese ma, con il documento ormai firmato, il Comune potrà intanto anticipare le somme.

I sindacati hanno comunque deciso di mantenere un tavolo permanente con l’amministrazione, ma il rischio è che in caso di ritardi a risentirne sarebbe il servizio di raccolta dei rifiuti, proprio nel vivo delle feste. “Ricordiamo che in questi ultimi anni il numero dei lavoratori è passato da 2.450 ai 1840 di oggi – spiegano i sindacati di Rap – Buona parte degli autocompattatori continuano a essere inefficienti e non sicuri, i dispositivi di protezione individuale non sono stati interamente distribuiti e i servizi sono stati regolarmente espletati con grande senso di appartenenza e responsabilità. Restiamo in attesa di acquisire nelle prossime ore buone notizie da parte dell’Amministrazione, tutto ciò restituirebbe serenità ai lavoratori ma nessuno può escludere alle attuali condizioni che il rischio di un Natale condizionato da difficoltà oggettive nei servizi di raccolta non si possa concretizzare”. Insomma, il pericolo di disservizi c’è e rappresenta una sorta di pistola fumante lasciata sul tavolo delle trattative. “E’ una situazione molto preoccupante – dice Antonio Randazzo del M5s – Potrebbe essere un Natale amaro per 1.900 famiglie e Palermo rischia di affondare fra i rifiuti per le festività. Alcune zone a sud già soffrono, come Bonagia ad esempio che è già stracolma. Auspico che l’amministratore della Rap non prenda semplicemente atto della situazione, ma faccia valere le ragioni della propria azienda e dei propri lavoratori”.

In Reset, come detto, la situazione è meno drammatica: la tredicesima è stata pagata e gli stipendi, previsti per il 27, dovrebbero arrivare. “Abbiamo fatto tutto quello che era previsto – spiega l’amministratore Antonio Perniciaro – Le fatture sono in ragioneria, sappiamo che c’è grande attenzione da parte dei vertici dell’amministrazione per consentire di reperire le somme necessarie. Il Comune mi ha assicurato che gli stipendi saranno pagati”.

“Il Natale per la Reset è a rischio – dice però Maurizio Giannotta della Uil Trasporti – L’amministrazione non ha mantenuto le promesse fatte, rischiamo di tornare alle 32 ore settimanali e chiediamo al sindaco di restituire dignità ai dipendenti: non solo non ci sono tutti i soldi in bilancio che servirebbero, quindi niente tempo pieno o social card, ma potremmo finire l’anno senza stipendio”.


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