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Maggioranza risicata | Il governo rischia

Dopo le epurazioni pentastellate, torna l'ansia della sfiducia

AL SENATO
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Torna lo spauracchio della sfiducia per il governo Conte. Da oggi, nell’aula di Palazzo Madama, la maggioranza giallo-verde si reggerà su appena quattro voti di scarto. Altre defezioni o assenze potrebbero mettere seriamente a rischio la tenuta dell’esecutivo.

Un inizio d’anno difficile per il Movimento 5 stelle, che dopo settimane di scontri ha ufficialmente espulso i senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis. Così, il pallottoliere di Lega e 5 Stelle al Senato è sceso a quota 165 (la soglia richiesta per poter tenere in piedi il governo è di 161 voti).

Ma fra i banchi della maggioranza aleggia un ulteriore spettro: rischiano di essere messe alla porta del Movimento anche le senatrici Paola Nugnes ed Elena Fattori, da tempo ai ferri corti con il vice premier Luigi Di Maio e fortemente contrarie sia al Decreto Sicurezza, sia alla finanziaria. In quel caso, la legislatura potrebbe assumere una piega del tutto diversa, ma è difficile stabilire quale.

E’ sempre più scarsa la possibilità che arrivino “aiuti esterni” per puntellare la coalizione “del cambiamento”: se fino a qualche mese fa si parlava di un possibile riavvicinamento con Fratelli d’Italia, l’irrigidimento delle posizioni di Giorgia Meloni verso la manovra finanziaria sembra indicare una frattura insanabile, sia con il Movimento, sia con la Lega. Matematicamente impossibile la creazione di una maggioranza alternativa di centrodestra, idea più volte caldeggiata da Silvio Berlusconi. La somma dei senatori di Lega, Forza Italia e Fdi è ferma a quota 137, lontanissima dal poter camminare autonomamente e costituire un nuovo governo.


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