"Con 40 euro risolviamo" | I truffatori tornano alla carica - Live Sicilia

“Con 40 euro risolviamo” | I truffatori tornano alla carica

La truffa dello specchietto nella zona di corso Calatafimi. In azione due uomini.

PALERMO – “Ho sentito uno strano rumore, poi un uomo è sceso dall’auto cercando di farmi sborsare 40 euro. Per fortuna ho intuito in pochi minuti che stavo per finire in trappola e sono andata via”.

Sono le parole di un’automobilista palermitana: qualche giorni è finita nel mirino dei truffatori dello specchietto, che hanno tentato di raggirarla in via Paruta, dalle parti di corso Calatafimi. Nella zona, si tratterebbe del quarto caso in una settimana, alle forze dell’ordine sono infatti giunte segnalazioni anche dalle vie Porrazzi, Gino Marinuzzi, Cuba e Pindemonte.

Ad entrare in azione sarebbero due uomini a bordo di una vecchia Bmw scura, che avrebbero già tentato più volte di mettere a segno la truffa, che così, torna sulle strade palermitane. Fino a pochi mesi fa, le ricerche si concentravano su una vecchia Alfa con due donne a bordo e su un Suv guidato da un uomo, adesso si estendono e puntano ad individuare una nuova banda.

C’è chi ha intuito subito di trovarsi di fronte a dei truffatori: dopo aver sentito qualcosa battere sulla carrozzeria della macchina, i due hanno tentato di fermarlo. A dirla lunga è stato anche uno degli specchietti del Suv, completamente rotto: “Non era solo danneggiato – racconta chi stava per essere truffato – era quasi “sradicato”. Di certo, non si era ridotto così per colpa mia. Ho così accelerato e mi sono allontanato, ma hanno tentato di bloccarmi”.

Anche stavolta, le modalità dei truffatori sono sempre le stesse: l’automobilista avverte il rumore di un colpo molto forte sul mezzo, che viene in realtà creato con un bastone o con una pallina: in questo modo viene data alla vittima l’illusione di un urto immediato. A quel punto il truffatore, di solito insieme ad un complice, mette in scena il raggiro, indicando lo specchietto danneggiato e chiedendo i soldi in contanti per evitare di mettere di mezzo l’assicurazione.

La vittima spesso paga perché convinta di essere davvero nel torto o per il timore che dalla truffa si passi alla rissaSi ritrova così a sborsare dai venti ai cinquanta euro, come è accaduto negli scorsi mesi ad alcuni automobilisti finiti nel mirino nella zona di Partanna Mondello, a Pallavicino, ma anche in centro città. L’ultimo arresto è scattato a Misilmeri, con l’arresto di un 33enne che era riuscito a “spillare” dei soldi in contanti ad un automobilista per un incidente mai avvenuto. 


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