L'omicidio di Piersanti Mattarella | Il ricordo nella sua Palermo - Live Sicilia

L’omicidio di Piersanti Mattarella | Il ricordo nella sua Palermo

Per il delitto condannata la Cupola di Cosa nostra, ancora ignoti sono gli esecutori materiali.

39 ANNI FA
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PALERMO – E’ stato ricordato oggi nel corso di una cerimonia l’ex presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, ucciso il 6 gennaio di 39 anni fa dalla mafia a Palermo. Erano presenti, oltre ai familiari di Mattarella, assassinato per la sua politica riformatrice, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il prefetto Antonella De Miro, l’assessore regionale Gaetano Armao e i vertici delle forze dell’ordine. La cerimonia si è svolta in via Libertà, nel luogo dell’agguato, dove sono state poste corone di fiori.

L’ex presidente della Regione, fratello del Capo dello Stato, venne ucciso mentre, insieme alla moglie, stava andando a Messa. Per il delitto è stata condannata la Cupola di Cosa nostra, mentre ancora ignoti sono gli esecutori materiali su cui sono tuttora in corso indagini. Gli inquirenti hanno seguito la cosiddetta pista nera che ipotizzava che Cosa nostra si fosse servita, per eliminare un politico scomodo, i terroristi Giusva Fioravanti e Gilberto Cavallini. Entrambi, però, sono stati processati e assolti con sentenza ormai definitiva. Sull’assassinio la Procura di Palermo continua a indagare.

“Trentanove anni fa – ha dichiarato il presidente del Senato, Elisabetta Casellati – la mano assassina di Cosa Nostra colpiva a morte Piersanti Mattarella. Un uomo con la schiena dritta, che ha pagato con la vita il coraggio di sfidare la mafia semplicemente per seguire la propria coscienza di persona onesta. Nella politica, nelle istituzioni, come nella società civile, il nostro Paese ha più che mai bisogno di persone perbene che lottino per una società più giusta, più sicura, più libera, senza nascondersi e rifuggendo dall’indifferenza e dall’egoismo. Anche a distanza di decenni, Piersanti Mattarella, in questo senso, resta un esempio tragicamente illuminante”.

“Trentanove anni fa veniva ucciso dalla mafia Piersanti Mattarella. Ricordiamo oggi il suo sacrificio, il suo intenso impegno politico e istituzionale, e soprattutto il senso profondo della testimonianza morale che ci ha lasciato. Penso al suo interpretare, a costo della vita, una politica non piegata alle logiche dell’intimidazione e della corruzione, capace di far leva sulle opportunità di riscatto della sua terra e di rispondere alle aspettative di reale cambiamento dei cittadini”. Lo afferma il presidente della Camera Roberto Fico. “Il suo operato è stato ispirato a un rigoroso principio di trasparenza nella spesa pubblica, alla responsabilità nell’azione amministrativa, all’affermazione della legalità nel contrasto del fenomeno mafioso: una politica con le carte in regola che ha fatto di Piersanti Mattarella un esempio importante per la sua amata Sicilia e per tutto il Paese”, conclude Fico.

“Mattarella – afferma il governatore della Sicilia Nello Musumeci – credeva profondamente nella capacità di riscatto della Sicilia: un’Isola libera da condizionamenti mafiosi e fiera per la propria millenaria storia. Per farlo, con una visione innovativa e moderna per quei tempi, aveva messo al centro della sua azione politica una gestione della cosa pubblica oculata e trasparente. Ecco perché il 6 gennaio di ogni anno non può essere solo una viltà di calendario, ma deve rappresentare la testimonianza di un impegno che è soprattutto un esempio da seguire”.

“Vogliamo che il 6 gennaio non sia solo un momento di ricordo di Piersanti Mattarella ma il termine di un percorso di conoscenza della sua figura e del suo agire, che parte dalle scuole, coinvolge il consiglio comunale e si conclude nel 2020, nel quarantennale dell’assassinio”. Lo ha detto il sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo nel corso della commemorazione di Piersanti Mattarella, nato in quel comune nel 1935. “Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fratello di Piersanti, ieri ha visitato le tombe dei familiari nel cimitero di Castellammare”, aggiunge Rizzo. Alla messa in ricordo di Mattarella ed al successivo corteo al cimitero comunale terminato con la deposizione di una corona d’alloro sulla tomba, erano presenti il prefetto di Trapani Darco Pellos, il nipote di Piersanti Giovanni Argiroffi, figlio di Maria Mattarella, rappresentanti di tutte le forze dell’ordine, il presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno, il presidente del consiglio comunale Mario Di Filippi e numerosi consiglieri, i volontari del locale presidio di Libera, amici e parenti di Piersanti e della famiglia Mattarella.


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