La 'festa' e le martellate | Ecco come è andata - Live Sicilia

La ‘festa’ e le martellate | Ecco come è andata

Chiara Alessandri, l'assassina

L'audio che confermava tutto: "La festa è andata bene".

L'OMICIDIO DI GORLAGO
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Una rosa, un biglietto e gli occhi bendati. Sarebbe iniziata così la tragedia di Stefania Crotti, che lo scorso 17 gennaio è stata uccisa dall’ex amante del marito Stefano, Chiara Alessandri. Secondo la ricostruzione del “Corriere”, le due, entrambe di Gorlago nel bergamasco, si conoscevano appena. Amiche su Facebook, fra loro c’era stato qualche messaggio divertente, poi il silenzio. Alle loro spalle però il “chiacchiericcio” del piccolo paese lombardo (poco più di cinquemila abitanti) e quella storia dell’uomo che aveva preferito tornare dalla moglie che ormai si trovava sulla bocca di tutti.

Chiara sarebbe stata incapace di superare la fine della relazione extraconiugale. Così, già il 4 gennaio, iniziava la pianificazione della “festa a sorpresa”, un incontro che – secondo la ricostruzione attuale –  l’avrebbe messa faccia a faccia con Stefania. Ma per portarla in casa sua aveva bisogno di un aiuto insospettabile.

Da lì pare essersi originata l’idea di chiamare un uomo per farsi aiutare: “Era perfetto,  – avrebbe raccontato la donna durante l’interrogatorio – non viveva a Gorlago, avevamo avuto una relazione e non ci sentivamo da tempo”. Con lui, una fitta corrispondenza di messaggi e note vocali per renderlo complice inconsapevole della vendetta, secondo quanto fin qui ricostruito.

Così giovedì scorso, come pattuito, l’uomo si sarebbe presentato sul posto di lavoro di Stefania, all’orario d’uscita. Per la donna un biglietto romantico e una rosa e quell’accompagnatore convinto che dietro la macchinosa organizzazione di Chiara ci fosse una festa tra amici. Due doni apparsi alla futura vittima come del tutto sinceri, inizio di una sorpresa: sperava fossero proprio di quel marito che, al netto del pettegolezzo paesano, era riuscita a riconquistare.

Salita in macchina con il messaggero sconosciuto e giunta a casa della Alessandri, Stefania si è trovata di fronte a quella donna che conosceva appena. Lì, per lei nessuna festa, nessun amico, nessun marito. Solo violenza e morte nel garage. A martellate.

Poi, dopo aver caricato il corpo sull’auto, il messaggio vocale di Chiara all’inconsapevole accompagnatore, a confermare che la sorpresa era andata a buon fine: “La festa con lei? E’ andato tutto bene”. Un audio che, secondo gli agenti, sarebbe stato inviato a cose appena fatte quando il cadavere della malcapitata si trovava ancora nel bagagliaio dell’assassina e che fa pensare a un piano premeditato e organizzato nei minimi particolari, insieme con altri elementi.

Dopo aver confessato il delitto, la donna avrebbe negato la premeditazione della violenza e di essere stata lei a dar fuoco al corpo: “Non avevo intenzione di uccidere, non sono stata io a bruciare il cadavere”.

“Chiara voleva un chiarimento”  ha ribadito il legale della Alessandri “ma la discussione è degenerata ed è stata colpita”. Secondo la confessione, la vittima sarebbe caduta, sbattendo contro uno spigolo, ma per gli inquirenti, la narrazione dall’assassina sarebbe del tutto inverosimile. Troppe incongruenze con le ferite riscontrate sul cadavere, chiare le tracce di sangue trovate nell’auto e un’altra infinità di dettagli. Insomma, tutto abbastanza evidente per riuscire ad aver chiaro il profilo della donna arrestata, e definirla “persona di spiccata pericolosità sociale”.

 

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