La Regione fa 'casa' a Palermo | Ecco come cambierà la città - Live Sicilia

La Regione fa ‘casa’ a Palermo | Ecco come cambierà la città

Il rendering del centro direzionale della Regione a Palermo

Tram, parcheggi e viabilità. Come il centro direzionale cambierà il volto della periferia nord.

PALERMO – Allungare la linea del tram, potenziare una fermata del passante ferroviario ad oggi poco utilizzata, allargare via Ugo La Malfa, creare parcheggi per migliaia di automobili e uno svincolo autostradale ad hoc. Il progetto del centro direzionale della Regione Siciliana, che il governatore Musumeci vorrebbe realizzare nel capoluogo siciliano d’intesa con il sindaco Leoluca Orlando, rischia di cambiare profondamente il volto e la mobilità di Palermo.

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L’iter al momento è alle battute iniziali, ma è comunque entrato nel vivo. Dopo un confronto tra Regione e Comune, che ha portato ad escludere altre zone (come via Da Vinci) e a concentrarsi sulla sede dell’ex ente minerario che oggi ospita l’assessorato al Territorio, tra i due enti tra maggio e giugno 2018 c’era stato uno scambio epistolare per sancire l’accordo ma è col Collegato alla legge di Stabilità, approvato la scorsa settimana da Musumeci e dai suoi assessori, che il centro direzionale ha iniziato a prendere consistenza.

Al momento non è ancora chiaro chi redigerà il progetto di fattibilità tecnico-economica, né se si procederà con la finanza di progetto o col mutuo: la giunta regionale ha volutamente lasciato vago il testo, proprio per non precludersi alcuna possibilità, anche in vista del dibattito pubblico previsto per legge. Il Collegato però dà qualche indicazione: nel centro direzionale finiranno tutti gli uffici che hanno sede a Palermo e il progetto sarà in variante di Piano regolatore, il che significa che non dovrà passare dal consiglio comunale.

Ma al di là dei benefici che ne otterranno le casse regionali, uno dei problemi di fondo è come rendere la struttura, che prevede tre grattacieli, compatibile con il contesto urbano. Via Ugo La Malfa, all’estrema periferia nord della città, è infatti una zona già congestionata dal traffico: qui sorgono il Suap, la nuova sede della Polizia municipale, la Protezione civile, il Cnr, alcuni uffici della Figc, l’istituto per il Turismo Marco Polo, oltre a industrie, supermercati e grandi punti vendita commerciali, con parcheggi limitati e fognature che spesso si otturano. Se si considera che nel centro direzionale lavoreranno quasi 4.500 persone e ci sarà un’utenza media di altre 2 mila, è facile immaginare che la circolazione andrà in tilt.

Una situazione assai delicata e che il sindaco Orlando ha fatto subito presente alla Regione, tanto che l’accordo di massima prevede una serie di opere collaterali che potrebbero costare fino a 200 milioni di euro, facendo lievitare il prezzo dell’intera operazione al mezzo miliardo, ma che renderebbero il centro “sostenibile” dal punto di vista urbanistico. L’area, nel nuovo Prg, è già destinata a Polo territoriale ma avrebbe bisogno di essere raggiunta con comodità da migliaia di persone ogni giorno.

Il pacchetto di interventi concordato prevede per esempio un nuovo svincolo autostradale con ponti e sovrappassi sia in direzione Trapani che in direzione Catania, con automobili e pullman che troverebbero posto in due nuovi parcheggi: uno per tutti i mezzi più grandi che arriveranno dalla provincia nord e che quindi non entreranno più in città, l’altro da almeno 10 mila metri quadrati per le normali auto. Oppure si potrà arrivare in treno, grazie a una stazione già pronta e funzionante: si tratta di quella del passante ferroviario chiamata “La Malfa Ems”, pensata come una fermata a servizio degli uffici dell’assessorato al Territorio ma che diventerebbe intermodale, grazie ai parcheggi, e sicuramente sarebbe più sfruttata di quanto non lo sia attualmente.

La stazione sarebbe inoltre collegata a viale Francia dal tram, ossia con un allungamento della prevista linea E che porterebbe sino al terminal tranviario Francia passando per via La Malfa. La Regione dovrà inoltre farsi carico della mitigazione del rischio idrogeologico, con il rifacimento integrale di tutta la rete fognaria delle acque bianche per evitare gli allagamenti. Infine, ciliegina sulla torta, bisognerà allargare via Ugo La Malfa con piccoli espropri dal nuovo svincolo autostradale fino al raccordo con la circonvallazione, ma anche la strada che collega il futuro centro con la stazione del passante.

Opere piccole e grandi che renderebbero il nuovo centro direzionale facilmente raggiungibile, senza appesantire il traffico o creare troppo inquinamento e che sono indispensabili per evitare che la nuova “casa” della Regione si trasformi in una cattedrale nel deserto.


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