Palermo, lo strappo nei 5 Stelle| Chi corteggia i due Movimenti - Live Sicilia

Palermo, lo strappo nei 5 Stelle| Chi corteggia i due Movimenti

I leghisti chiedono di ribadire l'asse romano. E da sinistra c'è chi chiama i "dissidenti".

PALERMO – Di certo c’è che con i suoi candidati a sindaco il Movimento 5 Stelle ogni tanto si ritrova in rapporti complicati. Lo strappo di Ugo Forello a Palermo, che si muove quasi da separato in casa nel Movimento, è l’ultimo capitolo. Ma c’erano state altre rotture prima, come quella di Riccardo Nuti, già candidato sindaco pure lui, o Domenico Messinese, che fu eletto sindaco a Gela e ruppe a stretto giro di posta con i pentastellati. Ma il caso Forello è diverso e si inquadra nell’era del potere giallo-verde, del contratto tra grillini e Lega, che secondo i sondaggi sta consumando lentamente i pentastellati sul piano del consenso, tutto a vantaggio dell’alleato Salvini. Sull’alleanza con la Lega, Ugo Forello ha da tempo posizioni critiche. E così l’esponente storico di Addiopizzo ha perso la carica di capogruppo, che è andata a Concetta Amella. Il gruppetto grillino a Palazzo delle Aquile si è spaccato a metà. Con la Amella ci sono i consiglieri Antonino Randazzo e Viviana Lo Monaco, con Forello c’è Giulia Argiroffi. Restano entrambi nel gruppo, ma da “indipendenti”. “ E’ evidente che nel gruppo ci sono dei contrasti che hanno a che fare con la visione del Movimento a Palermo e in Italia”, ha detto Forello.

C’è un pezzo, probabilmente minoritario, dei 5 Stelle che affronta da tempo un certo malessere, più o meno manifesto, per la convivenza con i leghisti. Che dal canto loro a Palermo non hanno perso tempo a tendere la mano ai grillini evocando la collaborazione a livello nazionale. “Buon lavoro alla nuova capogruppo del Movimento 5 stelle in consiglio comunale a Palermo, Concetta Amella, con piena disponibilità di collaborazione da parte della Lega per il bene della città, sulla scia di quello che accade già a livello nazionale con il contratto di governo giallo-verde”. Così hanno scritto Igor Gelarda, capogruppo della Lega in consiglio comunale (ed ex grillino fuoriuscito), affiancato dal vice Elio Ficarra,.”L’auspicio è che la nuova leadership di Amella – conclude Gelarda – riporti la linea del Movimento 5 stelle palermitano sulla scia politica del movimento nazionale, nel solco del governo del buon senso”.

E se i sovranisti esultano per la “normalizzazione” pentastellata, corteggiando i grillini ortodossi, da sinistra c’è chi tende la mano ai “ribelli”, anzi i “dissidenti” (questa la parola usata) grillini. Per Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune, “le riflessioni di Fiorello segnano uno spartiacque: le politiche di accoglienza e di disobbedienza civile, attuate dall’Amministrazione comunale, sono un terreno importante di confronto non solo per contrastare le cattiverie del ministro Salvini ma anche per costruire uno spazio politico innovativo, che abbia l’ambizione di rendere irreversibili le trasformazioni di Palermo. Siamo disponibili ad aprire un confronto serio con i dissidenti del Movimento Cinque Stelle per valutare strategie e tattiche comuni sul futuro della città e sulle priorità del Consiglio comunale”. Insomma, il mezzo strappo di Forello dà speranza a quanti si ostinano a cercare germi di sinistra in un Movimento pilastro del governo più destrorso della storia repubblicana.

Le tribolazioni palermitane dei grillini riportano d’attualità le previsioni di quei retroscenisti nazionali, che hanno ipotizzato una scissione nel Movimento dopo le Europee, con l’ala di Di Maio che resta accanto a Salvini e quella legata più a Grillo che si sgancia. Fantapolitica al momento: per chi sogna malgrado tutto un Movimento folgorato sulla via della sinistra per ora tocca “accontentarsi” di Forello.

 


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