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Il giornalismo è necessario | Oggi comanda il web

Pietro Vento, Demopolis

I numeri di Demopolis spiegano come cambia l'informazione.

Premio Francese
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3 min di lettura

Come cambia l’approccio all’informazione? Come sarà il rapporto tra chi informa e chi vuole ricevere informazioni? Quale sarà il ruolo dei giornalisti? Il primo dato del sondaggio Demopolis dà una risposta che ha la forza dei numeri ed è la conferma di un dato empirico che segnala il predominio del web.

Il 95% degli under 30 italiani fruisce quotidianamente della Rete. E il 60% è di fatto sempre connesso ad Internet. È questo il dato di partenza che emerge dall’indagine sui giovani e l’informazione in Italia, realizzata dall’Istituto Demopolis per l’Ordine dei Giornalisti, in occasione del Premio Mario e Giuseppe Francese che sarà celebrato sabato 26 gennaio, in occasione dell’anniversario dell’omicidio del cronista di giudiziaria del ‘Giornale di Sicilia’. L’indagine ha analizzato le variabili che orientano la ‘dieta informativa’ dei giovani italiani tra i 18 e i 29 anni, focalizzando gli strumenti impiegati nel vissuto quotidiano per l’informazione, il multi-tasking e le aree tematiche di maggiore interesse per le nuove generazioni.

“La centralità delle Rete – ha spiegato il direttore di Demopolis Pietro Vento – incide in modo significativo sulle modalità di informazione delle nuove generazioni: il 75% entra in contatto con l’attualità attraverso siti web, portali e testate online. Considerato il contesto, i telegiornali, nazionali e locali, e i programmi d’informazione in tv tengono le loro posizioni: li segue il 66% degli under 30. Sempre più centrale appare poi il ruolo di Facebook, Youtube e dei principali Social Network, vero e proprio incrocio di tutte le informazioni”.

Il trend 2009-2019, disegnato dall’Istituto Demopolis, racconta numericamente un cambio d’epoca: la fruizione dei TG e dei programmi d’informazione passa in 10 anni dal 76 al 66%, quella dei siti di informazione online dal 31 al 75%; cresce di quasi 50 punti, dal 15% al 63%, l’utilizzo dei Social quale strumento di informazione. È invece sempre più residuale, tra gli under 30, il peso della carta stampata: in pochi acquistano un giornale in edicola, anche se i quotidiani continuano ad essere letti, online, in tempo reale.

Dei media italiani, a quasi i 2/3 dei giovani intervistati, non piace la faziosità dell’informazione politica; il 56% stigmatizza la scarsa obiettività, il 48% la superficialità di molte notizie. I media tradizionali sono comunque percepiti dagli under 30 come più affidabili rispetto ai Social Network: una simbolica rivincita, in questo caso, per la stampa tradizionale. Ma colpisce un altro dato nell’analisi Demopolis per l’Ordine dei Giornalisti: ad interessare di più chi ha meno di 30 anni sono per il 70% i fatti locali che avvengono nella propria città o regione. Ma anche, per i due terzi, l’informazione nazionale. Più bassa, poco sopra il 40 per cento, l’attenzione su quanto accade in Europa e nel resto del mondo. Un altro dato appare estremamente significativo: il 73% dei giovani italiani riconosce oggi al giornalismo una funzione fondamentale o importante nel nostro Paese.

Dall’indagine emerge infine un risultato di particolare interesse. “Il 70% dei giovani – ha detto il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – si dichiara interessato al giornalismo d’inchiesta e di denuncia. Le nuove generazioni lo vorrebbero più presente sui media italiani: ed è un dato che assume particolare valore in una giornata che ricorda l’assassinio in Sicilia del giornalista Mario Francese nel gennaio di 40 anni fa”.


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