Sea Watch, la politica si divide | Tajani 'frena' Prestigiacomo - Live Sicilia

Sea Watch, la politica si divide | Tajani ‘frena’ Prestigiacomo

Nicola Fratoianni, uno dei tre parlamentari saliti sulla Sea Watch 3

Gentiloni ringrazia i deputati per il blitz sulla nave, Meloni: "Alleanza buonista?".

Le reazioni
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PALERMO – “Berlusconi non sapeva nulla dell’ iniziativa di Prestigiacomo, è un’iniziativa personale, di una madre, evidentemente colpita più dal fattore umano che politico. Noi manteniamo fermezza contro l’immigrazione illegale e clandestina. Detto questo, linea della fermezza significa anche attenzione ai problemi umanitari”. Lo afferma il presidente dell’Europarlamento e vicepresidente di FI Antonio Tajani a “In 1/2h”, su Raitre. “Condividiamo la linea della fermezza ma va coniugata con la solidarietà umana”, sottolinea.

“Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini non può, ogni volta, usare vite umane per fare propaganda. I diritti umani vengono prima di ogni esigenza”. Lo afferma il deputato Francesco Scoma, membro dell’Ufficio di presidenza della Camera e vice coordinatore di Forza Italia in Sicilia. “Questo atteggiamento è oramai intollerabile, permetta al più presto di far sbarcare minori a bordo della Sea Watch3. Forza Italia – conclude – non rimarrà a guardare di fronte a questo atteggiamento vergognoso”.

“Qualche settimana fa Di Maio disse che per donne e bambini avremmo dato una lezione di umanità al mondo intero. In questi giorni, con le persone a bordo della Sea Watch, stiamo offrendo uno spettacolo indecente di disumanità. Ed è responsabilità di tutto il governo. Di Salvini e dei suoi accoliti stellati, che continuano ad assecondare ogni angheria del ministro dell’Interno. Tanto che nel pieno di una nuova tensione, generata proprio da Salvini, Grillo ha sponsorizzato esplicitamente l’alleanza con la Lega”. Lo dichiara Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, parlando della situazione sulla Sea Watch. “Le persone devono sbarcare – aggiunge Civati – non è accettabile portare avanti politiche fallimentari. Con questo comportamento si creano solo casi del genere. Ma il problema, del resto, è che Salvini non vuole affrontare la questione, in termini seri: ha interesse soltanto a lucrarci in ottica elettorale”.

“La Giornata della Memoria va vissuta senza retorica, ogni anno, per ricordare le conseguenze di teorie aberranti sulla razza, gli orrori disumani verso le nostre sorelle e fratelli ebrei, verso i Rom, verso omosessuali e uomini e donne impegnate per la liberazione dai nazisti e fascisti”. Così scrive Stefano Fassina su Facebook. “Deve essere una memoria viva, attiva, esigente, per combattere ogni giorno i rigurgiti di antisemitismo, di razzismo, di omofobia e, soprattutto, deve essere antidoto contro l’indifferenza. Oggi, la Giornata della Memoria va impegnata per la liberazione delle 47 persone ancora a bordo della ‘Sea watch’. Il Governo ascolti le grida di soccorso. È questione innanzitutto umana. La necessità di governare i movimenti migratori e di richiamare tutti i governi europei alle proprie responsabilità non può mettere in gioco la vita di 47 persone”, conclude il post di Fassina.

“Un sentito ringraziamento agli uomini della Guardia Costiera che dimostrano nei fatti quanto il senso dello Stato e i valori della nostra Carta costituzionale prevalgono sulla propaganda di chi ci governa #Seawatch”. Lo scrive su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“Voglio sostenere con forza l’iniziativa della collega Prestigiacomo che stamattina è salita a bordo della Sea Watch per verificare le condizioni in cui versano i 47 migranti tra cui tanti minori. Voglio appellarmi a Salvini affinché queste persone, e sottolineo persone, vengano sbarcate ed assicurate alle strutture in grado di accoglierle. Non riesco a riconoscere in questo atteggiamento l’Italia e la sua storia.” Lo dichiara in una nota Renata Polverini, deputata di Forza Italia.

“In vista delle elezioni europee si mette in marcia l’alleanza buonista in cerca di plausi da parte di Macron e della Merkel: dalla sinistra a Forza Italia tutti sulla Sea Watch per sostenere le ONG e invocare più accoglienza. Fratelli d’Italia invece vuole difendere i confini e fermare l’immigrazione illegale. Non basta la risposta mediatica della finta chiusura dei porti decisa dal Governo, serve un blocco navale al largo delle coste libiche per fermare le partenze e impedire le morti in mare. È questa la proposta che Fratelli d’Italia vuole portare al Parlamento europeo”. Lo scrive su facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

“Se non oggi, quando? Quando parlare di quello che sta accadendo in mare, da mesi, anni, nel segno della disumanità? Nella Giornata della Memoria bisogna denunciare che quello che sta accadendo con la Sea Watch: un giorno questo scempio disumano finirà nei libri di storia. I nomi dei Salvini e dei Toninelli saranno ricordati come quelli che impartivano gli ordini, contro la Costituzione e le Convenzioni internazionali, mentre il nome dei Di Maio resterà legato alla schiera di chi dava un colpo al cerchio e uno alla botte. E nel frattempo le persone morivano”. Lo dichiara Andrea Maestri della segreteria nazionale di Possibile, commentando la situazione della Sea Watch e legandolo alla celebrazione del 27 gennaio. “Ecco proprio oggi – aggiunge Maestri – ricordo ai ministri Salvini e Toninelli, e a tutti quelli che reggono la coda a questa alleanza di governo, che le leggi razziali non sono più in vigore. Al ministro dell’Interno va ribadito che quelle pagine nere della storia non si ripeteranno. Nonostante i tentativi, ripetuti, di scrivere e attuare norme discriminatorie che violano diritti sanciti da Trattati internazionali e dalla Costituzione italiana”.

“Grazie al sindaco di Siracusa e ai parlamentari saliti a bordo della Sea Watch. Hanno fatto semplicemente il loro dovere”. Lo scrive su Twitter Paolo Gentiloni (Pd).

“L’atteggiamento assunto nei confronti dei migranti, con il no agli sbarchi dei disperati, nel giorno in cui in Italia si celebra il rito della memoria della Shoah, mi provoca un brivido di paura per il male terribile e oscuro del razzismo che grazie alla propaganda del governo gialloverde si sta pericolosamente diffondendo nel comune sentire. Settant’anni fa toccò agli ebrei, agli zingari e agli omosessuali. E furono sei milioni di esseri umani, dapprima additati, poi ghettizzati e infine sterminati. Oggi ad essere additato e riconosciuto come il pericoloso nemico da respingere e da espellere è l’immigrato. Matteo Salvini in pieno stile “celodurista” ereditato da Bossi, sta portando avanti una sordida campagna contro l’uomo, che si diffonde in modo impressionante perché fa sentire forti i deboli e perché il popolo ha bisogno di un padrone che sa fare sentire forte la sua voce. Ma questa storia, ed ha ragione il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, non ha nulla a che fare con il razzismo; Matteo Salvini per i suoi esclusivi fini elettorali e di espansione del consenso si è inventato un nemico: l’immigrato. Lo prende di mira, lo rifiuta, lo espelle, lo demonizza e ne fa quotidiano oggetto della sua propaganda politica. Così mentre Bossi e Calderoli urlavano forza Etna per accendere l’animo dei padani (la strategia e la stessa!), Salvini ha avviato la campagna di conquista del sud puntando ad nuova guerra santa, mentre la banalità del male torna a diffondersi con la sua disumana propaganda. La ferocia nazista è iniziata così, puntando il dito contro, emanando leggi razziali, espellendo dalle scuole e dalle università gli studenti ebrei, impedendo l’esercizio di professioni e mestieri, costruendo ghetti, confinando persone, negando le libertà fondamentali e ogni diritto. Questa pagina di storia scritta con la lucida ferocia di cui solo l’uomo e nessuna belva puo vantarsi non sarebbe stata mai scritta senza la complicita, la compiacenza, la condivisione e l’indifferenza del popolo tedesco. Ed è questo il lato più inquietante su cui la propaganda di Salvini deve fare riflettere. È vero, non è pensabile che questo possa tornare ad essere, ma è verosimile e assai probabile che la semina dell’odio e il processo di identificazione con l’uomo forte possano alimentare nuove forme di barbarie. Impedire l’accoglienza, espellere persone integrate, non è un atto di forza contro l’Europa ma lo squallido esercizio del machismo istituzionale di cui questo governo si compiace con ostentata arroganza”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

“Salvini cinico e senza pietà cerca consenso sulla pelle delle persone. Domani presenteremo proposta per istituire una commissione d’inchiesta sulle stragi di migranti nel mediterraneo”. Così il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, che aggiunge: “Dal ministro degli Interni gravi accuse e menzogne. I deputati che sono saliti sulla Sea Watch non hanno violato la legge, né favorito l’immigrazione clandestina. I presidenti di Camera e Senato battano un colpo, non è possibile restare silenti davanti a queste gravi accuse”.

“La linea politica di Forza Italia e il sostegno alle azioni di contrasto all’immigrazione clandestina non cambiano. Il governo si preoccupi di passare dalle parole ai fatti, dalle esibizioni muscolari agli accordi. Agisca per la revisione del trattato di Dublino e i ricollocamenti, in Europa, per un nuovo piano Marshall, il blocco delle partenze e i rimpatri in Africa, come sostiene il Presidente Tajani: allora sarà più semplice coniugare la necessaria fermezza con l’umanità ed evitare situazioni drammatiche come quella della Sea Watch. Quella di Stefania Prestigiacomo – che è parlamentare sensibile e attenta di quel territorio – è stata una visita ispettiva, pienamente legittima, per verificare la situazione dei 47 migranti sulla Sea Watch e dei 13 minori”. Così Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia.


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