Rapine violente e spaccio di droga| I beni finiscono sotto sequestro - Live Sicilia

Rapine violente e spaccio di droga| I beni finiscono sotto sequestro

Colpito il patrimonio di Domenico Amari, 44 anni.

PALERMO – Un’impresa, la quota di una società e due moto finiscono sotto sequestro. E’ un patrimonio da centomila euro quello colpito da un sequestro disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo su proposta del questore Renato Cortese, riconducibile a Domenico Amari, 44 anni, già condannato per reati contro il patrimonio, contro la persona e spaccio di droga.

Nel dettaglio, il provvedimento riguarda un’impresa individuale di Villabate che gestisce parcheggi ed autorimesse, una quota del trenta per cento di una società che si occupa di riparazioni meccaniche, sempre a Villabate, due motoveicoli.

Amari nel 2016 era stato sottoposto alla sorveglianza speciale per tre anni e le indagini della squadra mobile hanno recentemente accertato il suo coinvolgimento in una violenta rapina, per la quale è stato arrestato il 22 agosto di due anni fa a Termini Imerese. In quella circostanza il commando con a capo il 44enne, si era impossessato con violenza di un container che trasportava 138 quintali di gamberi surgelati, del valore di circa 170 mila euro, aggredendo e sequestrando l’autista del mezzo.

Le indagini avevano, inoltre accertato il suo ruolo di organizzatore e promotore di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio. Era emerso, in particolare, che l’area di pertinenza dell’autorimessa di Villabate, in via Alcide De Gasperi, era soltanto formalmente intestata ad un familiare: era in realtà realtà nella disponibilità di Amari, che la utilizzava per organizzare riunioni operative nel corso delle quali venivano pianificati reati e ripartiti i ruoli dei componenti della banda.

Inevitabili le indagini sulla sua situazione patrimoniale, che hanno permesso di rilevare una notevole sproporzione economica tra i redditi ufficialmente dichiarati, ben inferiori alle ordinarie spese di mantenimento di una famiglia, e gli acquisti patrimoniali effettuati. Accertamenti che hanno quindi condotto al sequestro eseguito oggi dalla polizia. 


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