Eduardo e la malattia | "Sono tornato a vivere" - Live Sicilia

Eduardo e la malattia | “Sono tornato a vivere”

Eduardo e Carlotta

Un bacio, una battaglia, una speranza. Ecco la storia di Eduardo De Filippis.

PALERMO- Eduardo ce l’ha fatta. Ha preso il dolore per la gola e l’ha sconfitto con la speranza. Non succede sempre così. Alle volte, quello che incrollabilmente speriamo viene battuto da qualcosa che ci fa soffrire. E’ la misura dell’umanità, invincibile nell’amore, fragile nel resto. Ma se c’è un cammino possibile per la guarigione, è lì che bisogna andare con i piedi e con le mani. E con il cuore.

Eduardo De Filippis ha scritto su Facebook: “L’esame è andato bene, per i dottori sono clinicamente guarito. I nervi si stanno ricostruendo. La ‘Sindrome dl Barrè’ è stata eliminata! Mi sono serviti 74 giorni, un record dicono per le condizioni in cui mi trovavo, per rimettermi in piedi, per tornare ai principi della normalità. Grazie ai fisioterapisti del Giglio di Cefalù, grazie alla mia fisioterapista privata, grazie ai dottori tutti, il peggio è passato! Grazie a chi mi è stato vicino in questi 74 giorni, alla mia famiglia, alla mia fidanzata, agli amici unici sempre presenti! Mi aspetta a Palermo un percorso soft di fisioterapia”.

Ed è stato sommerso dall’affetto di tanti che hanno seguito il suo calvario con vista sulla finestra socchiusa a ridosso della felicità. Lui, che dà una mano tra i ranghi di ‘Diventerà Bellissima’, all’Ars e a Palazzo d’Orleans, già consigliere di circoscrizione, sempre in giro, sempre in movimento, costretto all’immobilità da un male insidioso.

Ora che le nuvole si stanno diradando, Eduardo racconta: “Ero con amici a Linguaglossa, il 31 ottobre scorso. Una giornata bellissima. Il ritorno a casa, gli spasmi. Ho pensato: beh, sarà l’influenza…”.

Invece, il malessere aumenta. Un giro di ospedali. L’approdo al Policlinico, prima del ‘Giglio’: “Non mi reggevo letteralmente in piedi. Sono stato ricoverato per gli accertamenti e gli esami”. La diagnosi è dura. Ecco la sindrome di Guillain-Barrè che si manifesta con la paralisi e può interessare i muscoli della respirazione, con conseguenze letali. E’ sufficiente andare su wikipedia per sapere che brutta bestia sia.

“Mi ha chiamato il presidente Musumeci – racconta Eduardo – mi ha incoraggiato: ‘abbiamo bisogno di un guerriero come te’. Ho scoperto di avete tante persone che mi vogliono veramente bene. Anche questo mi ha dato fiducia, però io mi ero già messo in testa di combattere, di tentare il tutto per tutto. Deambulavo col girello. Mi hanno curato alla grande. Mi ripeto. Devo dire grazie a dottori e fisioterapisti, alla mia famiglia e alla mia fidanzata, Costanza, che è stata la mia salvezza. Dovevamo andare a New York e non ci siamo riusciti. Le ho promesso che avremo un’altra occasione. Mi sento come uno che sta tornando a vivere”.

Eduardo ha punteggiato la sua risalita su facebook, perché pensa che la sua storia possa dare speranza agli altri. A Capodanno, il suo post: “Mi prendevano per pazzo quando dicevo che avrei ”ballato” a Capodanno con i miei amici… Alla fine è andata come dicevo io. Bisogna crederci sempre! Buon 2019 a tutti quanti ci vediamo prestissimo in giro”.

E l’approdo in una zona più sicura: “Ieri per qualche ora ho avuto la possibilità di tornare a casa, dopo trenta giorni di ricovero tra il Policlinico e Cefalù mi sentivo in dovere di consolare in prima persona Carlottina… Questa foto dice tutto, la capacità di un cane di comprendere un momento difficile che stiamo superando piano piano”.

Nella foto, appunto, c’è un bacio che il ragazzo che non si è arreso scambia con la cagnolina Carlotta, molto seria, compunta e compresa del momento solenne, che sembra quasi dire: Eduardo ce l’ha fatta, questa è la notizia per cui festeggiare. New York e la vita, per fortuna, lo hanno aspettato.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI