Rimpasto, guerra in casa Pd| "Orlando non incontri Faraone" - Live Sicilia

Rimpasto, guerra in casa Pd| “Orlando non incontri Faraone”

Lo Cascio e Arcoleo, espressione di Lupo e Cracolici, aprono le ostilità nel gruppo consiliare

COMUNE DI PALERMO
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PALERMO – Scoppia la guerra in casa Pd in vista del rimpasto di giunta al comune di Palermo, con l’area Lupo e l’area Cracolici che vanno all’attacco del segretario regionale Davide Faraone. Domani è infatti previsto un incontro tra il sindaco Leoluca Orlando e una delegazione dei democratici che dovrà fornire, così come gli altri partiti della coalizione, tre nomi e relative deleghe per la nuova squadra di governo da cui Orlando sceglierà chi preferisce.

Al primo giro di consultazioni il Partito Democratico è stato rappresentato dal capogruppo, il renziano Dario Chinnici, e dal segretario regionale Davide Faraone: una sorta di monocolore che aveva provocato più di un mal di pancia nelle aree del partito che hanno sostenuto Teresa Piccione per la guida dei dem siciliani. Orlando ha dato il via al secondo giro di consultazioni e domani, a metà mattinata, è previsto il nuovo incontro tra il Professore e i democratici.

Ma proprio alla vigilia del secondo, e forse decisivo, incontro scoppia la polemica dentro al gruppo consiliare del Pd che a Sala delle Lapidi conta su cinque componenti: i renziani Chinnici, Francesco Bertolino e Carlo Di Pisa, oltre a Giovanni Lo Cascio, espressione dell’area Lupo, e Rosario Arcoleo, riferimento in Aula di Antonello Cracolici. E proprio questi ultimi due, che alle prossime primarie nazionali sosterranno Nicola Zingaretti, puntano il dito contro Faraone.

“Ci auguriamo che il sindaco Orlando voglia incontrare i consiglieri comunali del Pd per discutere del rilancio dell’azione amministrativa e della verifica della giunta della città – dicono Lo Cascio e Arcoleo – Non è utile che in questa fase congressuale partecipino all’incontro anche altri rappresentanti del partito”. Un riferimento neanche troppo velato proprio a Faraone. “Nessuno può pensare di sostituirsi ai consiglieri comunali del Pd – concludono Lo Cascio e Arcoleo – discutendo con il sindaco di argomenti che riguardano la nostra città”.

Una bordata nei confronti del segretario regionale, ma in qualche modo anche del sindaco accusato di dialogare solo con i renziani. Il timore di chi sostiene Zingaretti, infatti, è che l’assessore del Pd sia espressione solo dell’area renziana (circola il nome proprio di Chinnici), cosa che rischierebbe di scatenare ripercussioni in un gruppo consiliare che finora, al netto di qualche mal di pancia, non ha risentito delle turbolenze congressuali.

Oggi il sindaco ha anche incontrato la delegazione di Sicilia Futura che però soltanto domani comunicherà al sindaco una triade di nomi con relative deleghe, nonostante in pole position resti Leopoldo Piampiano. Sempre domani il Professore vedrà Sinistra Comune e, a meno di sorprese, settimana prossima ci sarà la nuova giunta che però dovrà tenere conto delle quote rosa (servono almeno due donne) e della “grana” Cultura, col rischio che quattro posti non bastino a far quadrare i conti.

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