Vetrine vuote e ladri in azione| Via Roma, declino senza fine - Live Sicilia

Vetrine vuote e ladri in azione| Via Roma, declino senza fine

Residenti e commercianti chiedono più controlli, ma anche di favorire l'apertura di nuove attività

PALERMO – Da centro nevralgico del commercio locale a strada che ospita un negozio sfitto ogni tre: via Roma non è solo l’oggetto della discordia su temi come il tram e la Ztl, ma anche il luogo preferito degli scassinatori notturni di Palermo. Un’escalation di assalti alle vetrine iniziata a dicembre e proseguita fino agli inizi di febbraio: nella sola zona di via Roma sono stati presi di mira la Rinascente, Navigare, la gioielleria Cipolla in piazza San Domenico (colpita da 72 mazzate) e più recentemente l’ottica Amici a prima vista. Stesso epilogo per ogni episodio, con la banda dei malviventi in fuga a mani vuote; a preoccupare commercianti e residenti, però, è stata la loro libertà di poter colpire ripetutamente le vetrine prima di sparire sani e salvi tra le vie del centro storico. E mentre le indagini per catturare la banda delle mazze proseguono, i cittadini propongono soluzioni per prevenire nuovi pericoli.

“Telecamere e sistemi d’allarme sono importanti, ma quelli attualmente installati non bastano: ci sono ancora varie aree in cui il Comune dovrebbe incrementare la videosorveglianza”, commenta Antony Passalacqua di Mobilita Palermo, associazione diventata un riferimento in ambito di cittadinanza attiva. “Queste persone hanno preso a mazzate le vetrine, indisturbate. Serve l’incremento dei controlli sul territorio – prosegue -. Il Prefetto dovrebbe aprire un tavolo con le forze dell’ordine per organizzare presìdi fissi in tutto il centro storico, perché le camionette della polizia sono sì un modo per tenere il centro storico al sicuro, ma un altro passo in avanti potrebbero essere dei controlli interforze stabili. Gli episodi si sono verificati dove non ci sono attività notturne, significa che bisogna sorvegliarle maggiormente e solo così tornerà un senso di sicurezza tra la gente”.

Per Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo, il tema della sicurezza di via Roma è fortemente legato alle conseguenze sociali del suo progressivo abbandono. “La presenza attiva dei negozi di vicinato, chiusi o aperti che siano, è un deterrente per questi fenomeni – dice -. Già le sole luci accese scoraggerebbero certi episodi. I danni infatti si verificano in quelle zone con negozi chiusi definitivamente, che non ci sono proprio più”. La proposta di Attinasi va dritta al punto sostenuto da numerosi palermitani, tra negozianti e residenti, che via Roma la vivono nel quotidiano e che più volte si sono riuniti per pianificarne la rinascita: “Vedo che le pattuglie in giro per via Roma sono aumentate – sostiene Attinasi – ma il rimedio fondamentale rimane favorire l’apertura delle attività. Il negozio di vicinato è un incentivo sociale enorme: una volta si entrava in negozio, si parlava col negoziante, ci si sentiva in un contesto sociale sicuro”.

Che i ladri fuggano con la refurtiva o senza, una vetrina distrutta è ugualmente un danno. A farne le spese sono comunque i commercianti, nel vero senso della parola: un vetro antisfondamento completo, come quelli che hanno incassato i ripetuti attacchi in via Roma, può arrivare a costare anche alcune migliaia di euro. “Sono tanti soldi, ma nessun negoziante può esitare a spenderli – dice Passalacqua – perché si rischia di incentivare altri tentativi di furto già solo a mostrarla, una vetrina in quello stato”. Anche se coperti da assicurazione, la procedura prevede che si paghi anticipatamente per rimediare al danno e che solo in seguito si riceva il rimborso, presentando la fattura alla compagnia assicurativa.

Il degrado di via Roma è solo uno dei segnali di un problema in espansione a Palermo: lo sostiene Liboria Di Baudo, residente e membro del Comitato Centro storico Palermo. “Dalla stazione centrale a corso Vittorio Emanuele ci sono circa cinquanta vetrine chiuse – dice su via Roma – ma anche una serie di discariche e un’illuminazione fioca in quanto coperta da piante non potate. Insomma, una chiusura di negozi a macchia d’olio porta il degrado, che a sua volta porta insicurezza a ogni livello. Ma questo – prosegue – vale per tutta la città: Palermo ha un patrimonio culturale enorme, è risaputo, ma che non viene trasformato in educazione. Questo genera un malessere che riguarda tutta la città, per cui noi vogliamo fare qualcosa. Il 21 febbraio alle 19,30 faremo una seduta allargata del comitato coi capigruppo del Consiglio comunale, presso l’associazione Idea e azione – annuncia Di Baudo – e delibereremo alcuni nuovi punti. Ovviamente partendo dal riportare l’attenzione su via Roma, per ribadire che noi cittadini sappiamo cosa farne ma i politici sembra proprio di no”.


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