Dalla giunta al sottogoverno | Il gran ritorno di Lombardo - Live Sicilia

Dalla giunta al sottogoverno | Il gran ritorno di Lombardo

L'ascendente dell'ex governatore sul governo. E ora, con le Europee alle porte, torna anche il blog.

Raffaele è tornato. E in fondo questa non è tanto una notizia. Nel Palazzo da un bel pezzo tutti sanno quanto Raffaele Lombardo faccia sentire il suo peso su questo centrodestra e sul governo di Nello Musumeci. Ieri un altro passaggio, peraltro ampiamente annunciato, con la sostituzione in giunta di Mariella Ippolito, la farmacista mandata al governo dagli Autonomisti, con Antonio Scavone, politico e lombardiano di ferro. E catanese, non è superfluo aggiungere. Già, perché tempo addietro, quando si parlava con insistenza del suo ingresso imminente nella squadra di Musumeci, qualcuno fece notare che questo avrebbe spostato ulteriormente il baricentro della giunta verso Catania. Quel qualcuno era Gianfranco Micciché. Il suo monito è rimasto inascoltato. Raffaele aveva scelto Scavone e Scavone è stato. Con buona pace del presidente dell’Ars.

È tra Catania e Grammichele che questo governo affonda le sue radici. Oramai è fin troppo evidente. In effetti, la presenza di rappresentanti della provincia etnea in giunta è massiccia, da Musumeci a Falcone, da Razza alla new entry Scavone. E in questo Potere in salsa catanese, la mano di Lombardo stringe saldamente il manico da dietro le quinte. Non è un caso forse che l’ex governatore, ancora alle prese con la grana della sua lunghissima vicenda processuale, sia tornato a un vecchio amore, il blog, che si è rianimato di recente. “Sono molti gli amici che chiedono il mio punto di vista – spiega l’ex presidente della Regione -, sia su vicende locali che su temi di politica regionale o nazionale. In questi ultimi anni ho sempre risposto in maniera privata, ma chiaramente la mia dimensione di uomo pubblico c’è stata e in fondo rimane. Scherzando in un’intervista (a Livesicilia, qui il link) ho dichiarato che dovrei farmi pagare per i consigli che mi chiedono, ma il dato è che il mio punto di vista viene richiesto. Riapro il blog per dar conto di quello che faccio e per tornare ad offrire la mia opinione che sarà parziale, non sarà sufficiente a soddisfare la curiosità di tutti, ma intanto penso che rappresenti un buon contributo”.

Sì, Raffaele è tornato. E i suoi non se ne sono mai andati. Non solo all’Ars, dove Roberto Di Mauro è vicepresidente, ma anche nel sottogoverno. Dove lombardiani e autonomisti di vecchio conio restano a occupare poltrone strategiche. Soprattutto nella sanità, con nomi come Giorgio Santonocito, Salvo Giuffrida, il cognato Francesco Iudica. E d’altronde, alle amministrative di Catania che hanno portato Salvo Pogliese a Palazzo degli Elefanti, la performance elettorale dei lombardiani è stata brillante.

E adesso si guarda a maggio e alla sfida delle Europee. L’obiettivo è pesarsi nella lista di Fratelli d’Italia e soci, a cui gli autonomisti proprio in Sicilia devono dare una mano per superare la fatale soglia del 4 per cento nazionale. I lombardiani punteranno su Carmelo Pullara, con buona pace di altri aspiranti. E dopo le elezioni c’è da aspettarsi che, se i voti arriveranno, gli autonomisti non tarderanno a spiegare a Palazzo d’Orleans che forse delle tre poltrone da assessore che spettano al loro gruppo, lasciarne due alla componente di Romano e Lagalla è una scelta su cui riflettere.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI