"Claudio l'altra sera rideva con noi" | Il giorno del dolore di Mondello - Live Sicilia

“Claudio l’altra sera rideva con noi” | Il giorno del dolore di Mondello

Claudio Amorosi è morto a 29 anni. Lutto in piazza nella borgata marinara.

PALERMO- Nuvole basse e cupe sulla piazza di Mondello, stamattina. Il vento taglia la faccia, solleva mucchi di polvere. E’ il tempo adatto per il cuore di Renato e Valeria che hanno appreso della morte di Claudio, il figlio, ucciso da un incidente stradale. Sulla vetrata del bar, una scritta avverte: “Chiuso per lutto”.

Ci pensi, a Valeria e Renato, che, a quest’ora, saranno dispersi tra le lacrime e la camera ardente. Lui, un uomo buono, un grande lavoratore. Lei, una signora dal sorriso delizioso e dal garbo indimenticabile. Un bar, lo storico ‘Renato’, ritrovo delle anime vaganti lungo il corso delle stagioni. Quel figlio, Claudio, fortemente voluto e amato.

Ci pensi alla telefonata notturna che spezza il filo, all’affanno, all’incredulità, mentre le nuvole si infittiscono. E’ la stagione dell’abbandono della borgata, quando coloro che qui mandano avanti il coraggio di una sopravvivenza difficile, tra negozi e ristoranti, sono ancora più determinati. Mondello, per i palermitani, è la dimora nel sole dell’estate. Altrimenti, la disertano. Ed è un peccato perché l’inverno le conferisce una bellezza segreta, ignota ai più.

“Claudio era con noi qui l’altra sera, il bar era chiuso – racconta qualcuno – stavamo prendendo un aperitivo qui fuori, appoggiati da qualche parte. Lui è passato e si è fermato. E’ stato dolcissimo col bambino. Aveva un talento speciale per parlare e per giocare con i bambini piccoli. Chiacchierava di tutto. Era curioso di tutto. Un ragazzo sensibile e intelligente. L’altra sera era qui, con noi, e ora non ci possiamo pensare che non c’è più”.

Sul gruppo facebook ‘Insieme per Mondello’ in tanti lasciano qualcosa: “Questi genitori hanno dato la loro vita pur di dare il meglio a questo splendido ragazzo sono sconvolta la vita è ingiusta”. Si respira un lutto condiviso. E’ una piccola comunità, Mondello, con i normali litigi, i consueti dispetti e gli umanissimi rancori che, talvolta, possono nascere tra vicini accanto alla gioia, alla speranza e agli affetti. Ma, stamattina, c’è soltanto il cordoglio.

Qualcuno delle botteghe schierate in circolo racconta: “Claudio era un ragazzo che amava la vita. Era innamorato pazzo della vita e noi gli volevamo bene. Ci siamo svegliati con questa notizia atroce. Il mio nome? Non ha importanza. Questo è il pensiero di tutti noi. Mandiamo un abbraccio a Valeria e Renato”. Chissà dove saranno, adesso. Lui che, nel suo profilo social, si augurava un’età più serena, pochi giorni fa, con il conforto degli amici e di sentimenti più tranquilli. Lei che ha una foto del figlio a tutta pagina.

E’ una mattina gelida, nel giorno del dolore di Mondello. Radi viaggiatori dell’inverno si scansano, si proteggono dalle raffiche e cercano il ristoro di un caffè caldo. Tra un paio di mesi la borgata si colorerà dei suoi riflessi estivi. Torneranno i bambini. Torneranno i materassini, i secchielli, i tuffi, le rincorse, le conchiglie sulla spiaggia. I palermitani torneranno dopo il tradimento. Tornerà il sole a Mondello. Ma questo vento freddo che urla cose incomprensibili, nel cuore di un padre e di una madre, non passerà mai.

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