Sanità privata, salta il tavolo | per il rinnovo del contratto - Live Sicilia

Sanità privata, salta il tavolo | per il rinnovo del contratto

Preoccupazione dei sindacati in Sicilia: "Qui la situazione è ancor più grave". La replica dell'Aiop

Si sono interrotte a Roma le trattative per il rinnovo del Ccnl Sanità privata Aiop-Aris dopo “la mancata disponibilità datoriale a garantire le risorse economiche adeguate”. Da lì, la proclamazione da parte dei sindacati dello stato di agitazione. E in Sicilia la situazione è ancora più grave. “Una situazione non più sostenibile. È necessario far ripartire al più presto la contrattazione per dare risposte certe ai lavoratori della Sanità privata”. A dirlo sono i segretari generali siciliani della Fp Cgil, Gaetano Agliozzo, della Cisl Fp, Paolo Montera, e della Uil Fpl, Enzo Tango.

“Il contratto del settore è scaduto da oltre 12 anni e in Sicilia, vale la pena di ricordare, la mortificazione dei lavori è ancora più grave in quanto per alcuni comparti il contratto non viene rinnovato dal lontanissimo 2005”, scrivono i tre segretari in una nota indirizzata al presidente dell’Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo, con la quale annunciano che non parteciperanno alla convocazione prevista per il 6 marzo prossimo. “Il personale del comparto Sanità Privata – spiegano Agliozzo, Montera e Tango – soffre oramai da diversi anni una situazione di sostanziale disattenzione che si esprime, nella sua quintessenza, con il mancato riconoscimento del diritto al rinnovo del Ccnl scaduto, con notevole danno per tutti i lavoratori, sia in termini giuridici che sotto il profilo economico”.

I sindacati concludono chiedendo a Ferlazzo di “farsi parte attiva presso l’Aiop nazionale affinché la situazione posso sbloccarsi e si possa andare incontro alle legittime aspettative dei lavoratori”.

La replica dell’Aiop. 

“In Sicilia c’è ben altro sul quale avviare un confronto costruttivo rispetto al rinnovo contrattuale,che resta un tema che merita il massimo rispetto ma che è di, esclusiva, competenza della Sede nazionale . La decisione dei sindacati di disertare il confronto, chiesto da Aiop Sicilia, per affrontare le criticità del comparto, mi lascia molto perplesso e amareggiato. Evidentemente non ci si rende conto che i problemi che riguardano la sanità in Sicilia sono molto più complessi e strutturati e vanno affrontati, insieme, con la massima urgenza”. Così Marco Ferlazzo, presidente dell’Aiop Sicilia, l’associazione italiana che riunisce gli ospedali privati. Ferlazzo aveva chiesto alle organizzazioni sindacali un confronto per il 6 marzo. Le funzioni pubbliche di Cgil Cisl e Uil hanno annunciato, anche alla stampa, la loro assenza. Tutto questo, a loro dire, in quanto a livello nazionale è stata interrotta la trattativa con Aiop e Aris che riguarda il rinnovo del contratto di lavoro e, dunque, non ritengono ipotizzabile al momento, senza l’intesa sul contratto a livello nazionale, alcun momento di confronto in Sicilia.

“E’ un errore che i sindacati affrontino così la questione – scrive Ferlazzo. Il contratto nazionale è un tema importante e prioritari o, che merita il massimo rispetto e che continuerà ad essere affrontato seriamente e con senso di responsabilità sui tavoli nazionali. Ma, in questo caso, non era il tema del nostro incontro. La sanità privata siciliana affronta un momento di crisi, molto strutturata e profonda, in una regione che è in piano di rientro dal 2007. Il problema che investe l’ospedalità privata – spiega Ferlazzo- è dunque molto più ampio di quanto si pensi. L’ospedalità privata, infatti, ha contribuito, con senso di responsabilità, a tutte le fasi del piano di rientro prima e di accompagnamento dopo, ottemperando a tutte le misure strutturali ed economiche in esso previste. Il che ha comportato ingenti tagli finanziari e la ripetuta rifunzionalizzazione degli ospedali privati accreditati che, tuttavia, hanno continuato a garantire sempre una’attività di servizio adeguata e di qualità.

Adesso siamo preoccupati per quello che deriverà dalla autonomia differenziata delle regioni. Già esiste un divario tra il valore che viene riconosciuto per ogni prestazione erogata, ospedaliera ed ambulatoriale, tra le regioni del sud e quelle del nord, nelle quali si registra un valore di circa il 30% in più. Questo contribuirà ad aumentare il rischio che molte delle nostre professionalità continuino ad andare al Nord o all’estero e che la cosiddetta “fuga di cervelli” e dei “camici bianchi”, anziché arrestarsi, si accentui ancora di più, evenienza quest’ultima che avrà come diretta conseguenza un incremento della mobilità passiva, cioè di pazienti che partiranno verso altre regioni”.

Ferlazzo lancia,quindi, un appello: “Spero, dunque, vivamente che i sindacati rivedano la loro posizione. Da parte mia, sono pronto a convocare un nuovo momento di confronto istituzionale sereno, che abbia riguardo di tutti i problemi che affliggono il comparto nel suo complesso, al fine di affrontare le tematiche e, insieme, trovare soluzioni idonee per garantire un futuro alle aziende e, quindi, ai lavoratori che vi operano, nei confronti dei quali abbiamo un grande rispetto e che consideriamo la nostra principale risorsa. Ritengo che operando in piena sinergia, come sempre avvenuto in passato, e non in contrapposizione, riusciremo ad ottenere i risultati sperati e, dunque, a tutelare i diritti delle aziende, dei lavoratori e dei pazienti, ai quali siamo tenuti ad offrire prestazioni qualitativamente elevate, efficienti ed efficaci.”

Gli ospedali privati associati all’Aiop, che in Sicilia rappresenta 54 strutture, dispongono di 4.362 posti letto e 6906 unità di forza lavoro. Le strutture private nel 2017 hanno erogato 187.394 prestazioni, nei diversi setting assistenziali (ordinario, Day Hospital e Day service), rappresentando il 23,2% del totale delle prestazioni ospedaliere erogate nell’Isola (prestazioni totali 807.316, fonte PROD) 10.527 prestazioni a pazienti provenienti da altre regioni (c.d. mobilità attiva). L’Ospedalità privata, nonostante incida per circa il 12% sul totale della spesa regionale, eroga ben il 23,2% del totale delle prestazioni ospedaliere dell’intera Sicilia. Inoltre le case di cura assicurano alle 389.000 impegnative raccolte nel 2017, presso le proprie strutture accreditate, ben 1.066.000 prestazioni ambulatoriali ai cittadini siciliani.

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