Il premio, Mattarella e il Papa | Vito che corre per Giusi - Live Sicilia

Il premio, Mattarella e il Papa | Vito che corre per Giusi

Vito e Giusi foto di Pasquale Ponente

Dietro l'onorificenza una storia di affetto e solidarietà. Che raccontiamo.

Se spingi una carrozzina, se aiuti qualcuno e ricevi, in cambio, un sorriso, stai già volando, anche se ti sembrerà soltanto di camminare.

Vito, podista amatoriale abituato al successo, correva e continua a correre. Lui, ragazzo veloce di Regalbuto, con il cuore nelle scarpe, anche se non si tratta di leve calcistiche, è stato premiato dal presidente Mattarella, che l’ha ricevuto con altri trentadue compagni di solidarietà, e ha incontrato Papa Francesco. Le parole ufficiali del Quirinale riassumono la qualifica dell’onorificenza impartita a un ‘eroe civile’: “Per il suo generoso impegno nella sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche e sociali”.

Vito Massimo Catania spinge il dolore fino a trasformarlo in speranza, ecco cos’è che fa. Spinge la carrozzina di Giusi e insieme partecipano alle gare, qua e là. Hanno totalizzato circa cinquecento chilometri di polvere e fatica, condividendo la strada. Lei: o sguardo, la gioia, il profumo della vita all’aria aperta, il coraggio. Lui: i muscoli, le braccia che si tendono, le gambe che non mollano mai, il fuoco della generosità.

E’ ancora emozionato Vito per la due giorni tra presidente e pontefice. “Mi sento il cuore che mi esce dal petto – dice – e non ricordo niente. Sono un uomo fortunato, penso che le vere imprese siano quelle di chi si alza e affronta la sua giornata, qualunque sia”.

Ecco tutta la storia: “Ho conosciuto Giusi nel 2015, a Barrafranca. Lei è un’appassionata di sport. Qualche tempo dopo mi hanno chiamato per una gara per persone disabili a Capo d’Orlando, si trattava di spingere una carrozzina. E da lì con Giusi abbiamo cominciato il cammino”.

Sorride Vito: “’Ammuttare una carrozzina è faticoso, certo, ma sei ripagato quando la persona che trasporti sorride. Noi siamo candele accese che devono brillare ovunque per dare gioia e conforto agli altri. No, non scrivere che sono un atleta. Gli atleti sono altri. Sono soltanto un appassionato. E’ Dio che ci permette di incontrarci e di sostenerci. Sono convinto che è stato lui a permettermi di incontrare Giusi”.

Lei è la bella ragazza della foto scattata da Pasquale Ponente a Palermo, in una occasione lieta. Lui è il ragazzo veloce che suda e non si arrende. Una lunga corsa insieme da un capo all’altro della felicità. E alla fine non distingui nemmeno chi trasporta da chi è trasportato.

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