"... io sono allo studio... vieni" | Droga taxi: una lista di 237 clienti - Live Sicilia

“… io sono allo studio… vieni” | Droga taxi: una lista di 237 clienti

Incrociate le chiamate di tre pusher. La note del presidente degli avvocati palermitani.

MAFIA E SPACCIO
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PALERMO – Duecentotrentasette nomi. I carabinieri hanno stilato l’elenco dei consumatori di cocaina incrociando le chiamate in entrata e in uscita dai telefoni “bollenti” di tre pusher. Giovanni e Filippo Maniscalco, padre e figlio, e lo zio Salvatore D’Oca avevano un gran da fare per accontentare tutte le ordinazioni e consegnare la merce anche a domicilio.

Usavano un linguaggio criptico. Mi serve il “caffè” o “mezza birra” e correvano su e giù per la città. In pochi mesi i militari del Nucleo investigativo hanno registrato più di tredicimila chiamate. Tra i consumatori tutte le categoria sono rappresentate: si leggono i nomi di avvocati civilisti, medici, farmacisti, odontotecnici, commercialisti, architetti, imprenditori, agenti di commercio, titolari di ristoranti fra i più cool della città, dipendenti di catene di negozi di abbigliamenti e di compagnie di navigazione, impiegati di noti circoli sportivi. “… dove sei?… io sono… qua Piazza Sant’Oliva… ci vediamo…dove c’è il bivio per andare in via Houel va bene… io sono con la Bmw”: telefonate dal contenuto simile erano all’ordine del giorno.

Una vicenda meglio di altre fotografa il meccanismo e coinvolge due avvocati. Poco dopo le 17 arrivò una chiamata sul telefono di Giovanni Maniscalco: “Giuseppe sono… dove sei? io allo studio sono”. Un’altra volta chiedevano a Filippo Maniscalco (l’unico fra i tre ad essere stato arrestato su ordine del Gip Filippo Serio) di passare “qua in via Libertà… ristorante…”.

Un pomeriggio i militari, dopo avere ascoltato l’ennesima telefonata, si sono appostati nella zona di Villa Sperlinga. Ai due legali non è rimasto altro da fare che consegnare i due involucri che contenevano altrettante dosi di cocaina e ammettere di averle comprate (35 euro a dose) da un pusher descritto fisicamente. Entrambi sono stati segnalati alla prefettura come consumatori. Stessa cosa è avvenuta o avverrà per gli altri 235 nomi della lunga lista di clienti del giro di droga gestito dalla mafia di Porta Nuova.

La nota di Giuseppe Di Stefano, presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Palermo: “Compatibilmente con le esigenze investigative chiederemo alla Procura della Repubblica di conoscere i nomi degli avvocati che emergono nell’inchiesta. Dopodiché li convocheremo e saremo rigidi visto che il nostro codice deontologico prevede che un avvocato conduca anche una vita privata seguendo principi di specchiata moralità. Dopo avere valutato tutti i singoli casi il Consiglio dell’Ordine intraprenderà eventuali azioni come prevede la legge che disciplina la professione forense. Ciò soprattutto a tutela della grande maggioranza degli avvocati che mantiene quotidianamente un comportamento irreprensibile, rispettoso del ruolo sociale e della dignità della professione”.


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