Spari e sangue a Palermo | Uccisi padre e figlio allo Zen 2 - Live Sicilia

Spari e sangue a Palermo | Uccisi padre e figlio allo Zen 2

Una lite, poi i colpi di pistola a pochi metri dalla casa delle vittime, Antonino e Giacomo Lupo.

PALERMO – Sparatoria a Palermo in via Rocky Marciano, allo Zen 2. Due persone sono state colpite e sono decedute durante il trasporto in ospedale. Si tratta di Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio di 53 e 18 anni. Il primo è stato trasportato a Villa Sofia in auto, da alcuni parenti, il secondo è stato soccorso dai sanitari del 118, ma le condizioni di entrambi sono precipitate prima dell’arrivo a Villa Sofia.

Sul posto intervento massiccio delle volanti della polizia. L’allarme al 113 è stato lanciato da alcuni residenti che hanno sentito gli spari provenire dalla strada: l’agguato è avvenuto a pochi metri dall’abitazione dei due. Chi abita nei padiglioni dello Zen ha raccontato di aver sentito delle urla, poi sono stati esplosi i colpi, probabilmente al culmine di una lite. Antonino Lupo avrebbe avuto numerosi precedenti legati allo spaccio di droga, mentre il figlio, giovane pugile che ieri aveva festeggiato il compleanno, era incensurato.

Antonino Lupo è una persona molto conosciuta allo Zen per via dei suoi precedenti penali. Dovrebbe trattarsi, infatti, della persona di cui un anno fa parlò il pentito Sergio Macaluso in uno dei suoi primi verbali. Macaluso era affiliato al mandamento di Resuttana. “Tonino Lupo gestisce invece la piazza di spaccio più grande di tutto lo Zen 2”, disse il pentito. Che aggiunse: “Ci sono una ventina di ragazzi, che lavorano dalla mattina alla sera… cocaina… eroina… hashish”. Poi, aggiungeva: “È una persona seria”. A rifornirlo della droga sarebbe stato Fabio Chianchiano, personaggio noto alle cronache giudiziarie, condannato in appello a 20 anni per l’omicidio di Franco Mazzè, ucciso a colpi di pistola per le strade dello Zen nel 2015.

La polizia ha avviato le ricerche per individuare chi ha fatto fuoco. L’area è stata chiusa al traffico e sono presenti anche la squadra mobile. Gli uomini guidati da Rodolfo Ruperti stanno cercando di fare luce sulla lite che sarebbe avvenuta in strada e che sarebbe poi sfociata in sparatoria. Tensioni al pronto soccorso dell’ospedale di Villa Sofia, dove si sono recate decine di amici e parenti dei Lupo: la polizia, anche con agenti in tenuta antisommossa, ha presidiato per diverse ore il piazzale davanti all’area di emergenza per mantenere la situazione sotto controllo.


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