Auto saccheggiate, vetri in frantumi| "Il centro storico è fuori controllo" - Live Sicilia

Auto saccheggiate, vetri in frantumi| “Il centro storico è fuori controllo”

Una delle auto danneggiate nei pressi di via Maqueda

Escalation di danni e furti tra i vicoli. "Pessimo biglietto da visita anche per i turisti".

PALERMO – Vandali e ladri ancora una volta in azione nel centro storico.  I casi di auto saccheggiate, con i vetri ridotti in frantumi o rigate con delle chiavi si moltiplicano, e soltanto pochi giorni fa, tre macchine sono state prese di mira tra la via Ponticello e piazza Santi Quaranta Martiri al Casalotto, dalle parti di via Maqueda.

Una serie di colpi che preoccupa profondamente chi vive nel centro storico, che si ritrova a sborsare centinaia di euro per far fronte ai danni sui mezzi lasciati in sosta. “Ad entrare in azione non sono soltanto le baby gang – dice Giovanni Bonomolo, che abita in via Giuseppe D’Alessi – ma anche ladri seriali che ormai ben conosciamo. Li abbiamo sempre segnalati alle forze dell’ordine, tra questi ci sono un uomo e una donna che già nei mesi scorsi sono stati notati tra le auto parcheggiate. A me hanno forzato una Fiat Panda  a dicembre e rubato lo scooter. Quest’ultimo in pieno giorno”.

Una escalation confermata da chi ha subito il furto di due biciclette e il danneggiamento dell’auto nel giro di un mese, dalle parti di via Magione: “Il centro storico, che dovrebbe essere fiore all’occhiello della nostra città – dice Sofia Tirrito – è diventato il covo dei malviventi. Non bastano i danni alle vetrine delle attività commerciali, adesso non si può più nemmeno lasciare una bici davanti al portone. Quelle mie e di mio figlio erano incatenate ad un palo, tra l’altro non erano nuovissime. Dopo pochi giorni hanno anche tentato di forzare la mia macchina”.

Ad unirsi al coro di proteste, anche il titolare del “Cantavespri vini e Vinili”, il locale in vicolo Valguarnera, a pochi passi da via Garibaldi: “Tempo fa le mie telecamere hanno immortalato una donna mentre tentava di rubare qualcosa dal gazebo esterno del locale – racconta Giuseppe Silvestri – e un uomo in bicicletta ha anche portato via un grande vaso che avevamo collocato in strada con delle piante. Nel centro storico sono tante le cose ormai fuori controllo, anche se per fortuna le telecamere rappresentano un deterrente per chi non ha buone intenzioni”.

“A me hanno rubato il vespino e una bicicletta – aggiunge Pio Mellina, proprietario della casa-museo delle maioliche, “Stanze al genio” di via Garibaldi – e sono tanti i disagi con cui conviviamo. Avendo a che fare quotidianamente con i turisti in visita nella nostra città, mi rendo conto che sono tanti gli aspetti che non rappresentano per Palermo e il suo centro storico un buon biglietto da visita. A partire dalla movida senza regole, per finire con i furti e i danneggiamenti nei confronti di noi cittadini e dei turisti stessi. La notte si assiste a risse, da piazza Magione a piazza Rivoluzione, fino a piazza Kalsa, è il caos più totale. E’ necessaria una maggiore presenza delle forze dell’ordine, le regole devono essere rispettate anche sul fronte  degli orari in cui è possibile diffondere la musica, Inoltre – prosegue Mellina – il centro storico non può continuare ad essere un grande villaggio enogastronomico: la nostra città dovrebbe valorizzare in modo diverso le proprie risorse, perché il turismo è il vero e grande motore di sviluppo di Palermo”.

Intanto la questura ha annunciato, nei giorni scorsi, un potenziamento delle pattuglie negli orari notturni. Quelle di tutti gli otto commissariati saranno infatti in giro per tutta la notte, con copertura h 24. E’ nato, inoltre, il commissariato “Centro”, che estende il proprio raggio d’azione dal rione della Vucciria al porticciolo turistico della Cala e alle sedi istituzionali: dal Tribunale alla Cattedrale e al Palazzo dei Normanni. “L’obiettivo – precisano dalla polizia – è di conferire maggiore sicurezza all’intero centro storico, attraverso l’ottimizzazione dei servizi di prevenzione e delle risorse sul territorio”.


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