Questione morale all'Ars | "Una seduta straordinaria" - Live Sicilia

Questione morale all’Ars | “Una seduta straordinaria”

La richiesta dei 5 Stelle e di Fava.

L'ANNUNCIO DI MICCICHÈ
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Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, accogliendo la proposta del presidente della commissione regionale Antimafia Claudio Fava, ha annunciato la convocazione di una seduta straordinaria per affrontare la questione morale. Anche LiveSicilia, raccontando delle diverse inchieste che coinvolgono parlamentari e assessori, aveva messo in luce un problema che adesso, a breve, sarà affrontato in Sala d’Ercole. La data deve ancora essere fissata.

“Speriamo sia l’occasione di sentire la voce del Pd, della maggioranza e, in genere, degli afoni di Palazzo dei Normanni e, soprattutto, quella di Musumeci, visto che finora tutti si sono mostrati bravissimi a dribblare la questione degli indagati in giunta e il clamoroso caso Savona – afferma il capogruppo del M5s all’Ars, Francesco Cappello, che ieri, assieme agli altri 19 deputati del gruppo, ha depositato la richiesta di una seduta speciale dell’aula ai sensi dell’articolo 11 dello Statuto e dell’articolo 75 del regolamento interno dell’Ars -. Speriamo solo che questo dibattito non venga calendarizzato alle calende greche. Il silenzio che ha regnato finora sulle vicende giudiziarie degli ultimi giorni è inaccettabile. Così si scava un solco sempre più profondo tra cittadini ed istituzioni”.

“Non pensiamo – ha scritto ieri in una nota Claudio Fava – che il tema sia quello di chiedere in maniera ripetitiva e ossessiva le dimissioni del presidente della Regione o dei suoi assessori, ma è indispensabile una discussione parlamentare su quanto sta avvenendo nella Giunta di governo e nella sua maggioranza. Un quarto dei deputati dell’Ars e quattro assessori su undici sono indagati. Solo Musumeci, con il suo pervicace silenzio, può fare finta che questo sia in quadro politico normale. Noi non lo riteniamo normale e vogliamo discuterne in Aula”.

“Ieri Musumeci – ha aggiunto Cappello – ha sparato a palle incatenate sul ministro Toninelli e sul governo nazionale, la cui unica colpa è quella di cercare di risolvere problemi infrastrutturali sui quali anche questo governo sta colpevolmente sonnecchiando, come i precedenti. Comprendiamo il suo nervosismo, le armi di distrazioni di massa sono le ultime a sua disposizione per coprire l’inefficienza amministrativa e le pesantissime beghe giudiziarie del suo esecutivo del nulla. Avere un terzo della giunta indagata non è il massimo della vita, per non parlare degli avvisi di garanzia che hanno colpito la sua maggioranza e, soprattutto, il presidente della commissione Bilancio, che continua a dirigere i lavori sul collegato, la vera manovra finanziaria che dovrà muovere qualcosa come 20 milioni di euro, una cifra notevole in tempi di vacche magre”. “Ribadiamo – conclude Cappello – che tutti devono essere considerati innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma non sempre ci sono le condizioni per poterli aspettare, specie se si rivestono importanti ruoli amministrativi”.

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