Dai premi ai permessi dei regionali | Tutti i dubbi della Corte dei conti - Live Sicilia

Dai premi ai permessi dei regionali | Tutti i dubbi della Corte dei conti

Nei giorni scorsi è giunto il via libera al rinnovo atteso da anni. Ma qualcosa non torna ancora. E i magistrati contabili lo mettono nero su bianco.

IL NUOVO CONTRATTO
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PALERMO – Nei giorni scorsi è arrivato l’ok della Corte dei conti all’ipotesi di contratto per gli oltre 13mila regionali a cui l’Aran Sicilia ha lavorato in un confronto serrato con le organizzazioni sindacali. Ma da via Notarbartolo l’ok al contratto non è stato senza “ma” e così l’agenzia per la contrattazione dovrà riscrivere alcune parti dell’accordo rispettando le osservazioni dei magistrati contabili, per poi ripresentare il contratto “emendato” nuovamente ai sindacati.

I rilievi della Corte

Molti dei dubbi della Corte dei conti riguardano le regole sui premi fissi attribuiti ai titolari di uffici per il solo fatto di ricoprire quel determinato incarico. I giudici, ad esempio, contestano così la previsione di “un’indennità per prioritarie funzioni istituzionali”. Sarebbe cioè previsto che ai dipendenti di alcuni uffici vadano dei premi per il solo fatto d’appartenere a quegli uffici. Si tratterebbe dei dipendenti delle Ragionerie centrali del dipartimento del Bilancio, dell’Aran Sicilia e dell’Ufficio speciale per il Settore bonifiche. Il premio sarebbe anche legato a particolari mansioni o a condizioni di reperibilità ma la previsione, per i magistrati, è “incongrua”.

Nella relazione è criticato anche il conferimento dell’indennità fissa di 2500 euro a chi riveste una posizione organizzativa nelle strutture regionali. Anche in questo caso per i giudici la clausola contrattuale sarebbe“incongrua” perché non sarebbe adeguata rispetto alle diverse responsabilità e alle diverse professionalità da remunerare.

Quanto alle posizioni organizzative i magistrati hanno espresso perplessità sulla norma che attribuirebbe al personale di categoria C che guida un ufficio, lo stipendio che si dovrebbe alla categoria superiore. Per i giudici infatti dovrebbe essere erogata solamente la retribuzione in più per l’incarico specifico.

Le performance dei dipendenti

La questione della performance dei dipendenti emerge anche da altri punti del documento dei magistrati contabili. Anzitutto, dal punto di vista economico i giudici della Corte dei conti hanno contestato che il contratto non fissa la quota di risorse per i premi in modo da porre un limite alla futura contrattazione integrativa. Il dipartimento alla Funzione pubblica si sarebbe così impegnato a quantificare i fondi per i trattamenti premiali prima dell’entrata in vigore dell’accordo. Sul punto, così, la Corte dei conti si è riservata di fare un successivo approfondimento.

I premi

A non convincere i giudici ci sarebbe, poi, il meccanismo con cui la Regione dà i premi ai propri dipendenti. La mancanza di buoni strumenti di valutazione della performance fino ad ora, avrebbero impedito “di quantificare in termini di miglioramento economico il ‘valore aggiunto’ della realizzazione degli obiettivi”. Così, il ciclo della performance nel 2017 si sarebbe “tradotto – queste le parole della Corte dei conti – in un adempimento burocratico, che non ha realmente condotto ad un incremento dell’efficacia e dell’efficienza dell’Amministrazione regionale”. Il presidente della Regione ha però di recente adottato un nuovo sistema di valutazione in cui i giudici contabili ripongono la loro fiducia.

I dubbi della Corte dei conti non si fermano qui. Non sono state giudicate positivamente tutte le indennità riconosciute ai dipendenti in caso di permessi e congedi. I giudici hanno manifestato la propria “perplessità sul riconoscimento del beneficio economico in assenza dell’effettiva prestazione lavorativa, in contrasto con la specifica natura dell’indennità”. Un “ma” arriva anche sulle assenze “per malattia per gravi patologie richiedenti terapie salvavita”. Per i magistrati infatti andrebbe aggiunto un tetto massimo di giornate. La Corte dei conti infine segnala che non va bene la concessione di 12 ore di assemblea sindacale piuttosto che 10 come fissato in altri accordi e che non si capisce perché dovrebbe nascere un “organismo paritetico per l’innovazione” quando il Comitato unico di Garanzia svolge funzioni simili. I dubbi, insomma, non mancano ma il contratto ha già il visto contabile e così, fatte le correzioni,il rinnovo si avvicina.


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