"Rap, più soldi senza un piano| Ecco il perché del rimpasto" - Live Sicilia

“Rap, più soldi senza un piano| Ecco il perché del rimpasto”

Forello (M5s): "Marino e Gentile silurati e uffici smantellati, si torna al passato"

PALERMO
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PALERMO – Non si placano le polemiche al comune di Palermo sulle nuove tariffe della Tari, delibera approvata ieri dal consiglio comunale e strettamente legata alla sopravvivenza della partecipata Rap. A puntare il dito contro l’amministrazione è, ancora una volta, Ugo Forello del M5s: “Dalla corrispondenza intrattenuta fra la Rap e il Comune di Palermo, si comprende il reale movente della sostituzione di Gentile e di Marino – dice Forello – Infatti l’assessore al Bilancio e quello alle Partecipate, a garanzia del Comune di Palermo e nell’espletamento dei poteri di controllo analogo sulla Rap, avevano negato la possibilità di dar seguito a un programma finanziario che prevedesse l’aumento del corrispettivo del contratto di servizio per milioni di euro, in assenza della definizione del piano industriale 2019-2021”.

Un piano che, grazie a un ordine del giorno, adesso andrà portato entro 45 giorni insieme al bilancio 2018 dell’azienda e al piano di risanamento. “I due assessori, quindi, sono stati ‘vittime’ di un rimpasto che, rispetto a un percorso virtuoso di trasparenza, controllo e ricerca di una adeguata programmazione economico-finanziaria delle società partecipate, ha scelto di puntare su un sistema reazionario dove regnano lo sperpero del denaro pubblico e il caos organizzativo e amministrativo nei rapporti fra comune e partecipate”, continua il grillino.

“Ulteriore conseguenza di tale scellerata operazione – conclude Forello – sarà quella di disgregare, nei prossimi giorni, il settore Partecipate che in questi mesi ha svolto un’importantissima e nevralgica funzione di verifica e di controllo nei confronti delle partecipate, permettendo altresì di recuperare alle casse del comune di Palermo svariati milioni di euro”. Il riferimento è al valzer degli uffici annunciato a più riprese e che dovrebbe prendere corpo proprio in questi giorni: a sparire sarà il settore Partecipate, visto che è anche saltata la delega assessoriale, ossia quell’ufficio che ha scoperchiato il vaso di Pandora delle aziende facendo le pulci prima all’Amat e poi all’Amap.

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