La strage infinita delle innocenti | "Non dimenticherò questo dolore" - Live Sicilia

La strage infinita delle innocenti | “Non dimenticherò questo dolore”

Il delitto di Catenanuova, gli ultimi particolari agghiaccianti. Il sangue non si ferma più.

Femminicidio
di
3 min di lettura

Secondo la cronaca fin qui disponibile, Filippo Marraro ha tessuto una lucida trama di rancore intorno al femminicidio della sua ex compagna, Loredana Calì. C’è un post su facebook che è difficile non rileggere alla luce degli eventi: “La vendetta è un piatto freddo”; c’è un messaggio successivo: “Buongiorno. Mi dispiace per il raduno. Non posso venire più, ho ucciso mia moglie”. I dettagli che trapelano sono agghiaccianti. Loredana avrebbe supplicato di non essere uccisa, ma quelle preghiere non sono state ascoltate da chi si sentiva padrone della sua vita e della sua morte.

“Mi colpisce molto il susseguirsi di femminicidi come un’emorragia che non si ferma”, dice Luigia Billone, psicologa dello sportello di Palermo del progetto rete antiviolenza ‘Amorù’ nella sede dell’associazione ‘Life and Life’. La dottoressa Billone commenta, con altri esperti, dotati di competenza e sensibilità, la tragica e colpevole meraviglia in calce a un orrore che si ripete dentro uno sfondo di identica barbarie. Un sortilegio di cui si rendono responsabili i maschi che non sono diventati uomini. La strage delle innocenti.

“C’è un problema generale – spiega la psicologa – che non può ricevere soltanto risposte terapeutiche. Esiste una responsabilità politica, perché gli strumenti per la tutela delle donne non sono adatti. Ci sono dei precisi fattori di rischio. Il femminicidio è l’esito di un clima di violenze psicologiche, fisiche ed economiche; non arriva all’improvviso. Chi uccide mostra la totale assenza di una formazione affettiva, l’incapacità di confrontarsi con il proprio vissuto e di esprimere correttamente le proprie emozioni. C’è spazio solo per il protagonismo maschile e il possesso. Ma l’amore è fatto di reciprocità”.

“I segnali di un rapporto malato sono evidenti – dice Marco Barone, psicoterapeuta che condivide il cammino di tante coppie -. Penso alla gelosia, alla morbosità, agli eccessi verbali e fisici. Sono legami in cui certi maschi possessivi non hanno la concezione dell’altro. Alcuni di loro se ne accorgono e cercano una soluzione nella terapia. Il partner maschile, quando viene lasciato, può tendere a usare la violenza. Questo accade, perché vuole ribaltare il tavolo con la forza; invece è un comportamento che mostra debolezza”.

Liliana Pitarresi, psicologa delle rete antiviolenza Amorù, descrive una dinamica ricorrente: “Dovremmo cominciare a prenderci cura degli uomini che non sopportano la fine di un rapporto. Non generalizzo. Tuttavia, ci sono uomini, appunto, che pensano che le cose accadano quando lo decidono loro. Se decide la donna, non ci stanno. Bisogna insegnare che i rapporti finiscono e si ricomincia in una crescita sana. Le donne segnalano sempre di più le situazioni critiche, però ci sono quelle che non accettano che la persona meravigliosa che credevano di avere accanto si sia trasformata. Ci sono quelle che incontrano ostacoli insormontabili. E tacciono. Il lavoro di sensibilizzazione è fondamentale”.

Damiana Pepe è un’assistente sociale impegnata sul confine della sofferenza che chiede aiuto. “Una donna – dice – avverte il pericolo, ma dalla percezione alla consapevolezza il passo è lungo. Ci sono donne che arrivano al pronto soccorso con ferite, lividi, occhi pesti e non denunciano, anche se hanno gli strumenti e l’assistenza. Hanno paura per se stesse, per i figli, sono sicure che ‘lui’ non le picchierà più. Vanno ascoltate con sensibilità nella solitudine che sperimentano. Ne ricordo una che rifiutava l’antidolorifico. Perché, signora? Non scorderò mai la sua risposta: ‘perché questo dolore non voglio dimenticarlo”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI