Europee, il puzzle delle liste | Passi avanti e nodi da sciogliere - Live Sicilia

Europee, il puzzle delle liste | Passi avanti e nodi da sciogliere

Giochi quasi fatti in Fratelli d'Italia. Grandi manovre nel Pd. Partita aperta tra i forzisti. I NOMI. 

Giorni caldissimi per le liste delle Europee. Nei partiti si prova a riempire le ultime caselle ma restano ancora diversi nodi da sciogliere.

In Forza Italia resta una sola incognita, Giovanni La Via, che ancora spera – e con lui Catania rimasta senza candidato – ma lo spazio al momento non c’è. Salvo che Silvio Berlusconi non rinunci a correre nelle Isole. Giuseppe Milazzo, candidato da Gianfranco Micciché, è già in campagna elettorale. Saverio Romano ha chiuso l’accordo direttamente con Berlusconi, il 28 aprile aprirà la campagna. Dafne Musolino,vicina a Cateno De Luca, va tenuta d’occhio: il suo epicentro di consenso è a Messina ma c’è una base in tutta la Sicilia, con De Luca e l’Udc. Che probabilmente darà una mano anche a Romano. L’uscente Salvatore Cicu è molto forte in Sardegna ma ha voti anche in Sicilia e può pescare anche dalle parti di Diventerà Bellissima dove conta diversi amici (che però non si impegneranno in prima persona nella campagna come si è deciso al congresso dei musumeciani). È insomma una partita molto aperta quella tra i forzisti.

In Fratelli d’Italia i giochi sono quasi fatti. Capolista sarà Giorgia Meloni. Da Palermo si candidano la parlamentare Carolina Varchi e la new entry Francesco Scarpinato, consigliere comunale. A Catania il dado è ormai tratto per Raffaele Stancanelli, che dopo la rottura con Nello Musumeci e Diventerà Bellissima sarà candidato. Una candidata donna arriverà da Messina, sarà la deputata Elvira Amata o un’altra esponente del partito dello Stretto. Poi ci saranno i due sardi, un maschio e una femmina. Resta un posto per gli autonomisti di Raffaele Lombardo. Qui il ballottaggio è tra l’uscente Innocenzo Leontini, ex forzista, e Carmelo Pullara, deputato regionale, con il primo al momento leggermente in vantaggio.

Non ci sono novità di rilievo nella Lega. I nomi certi, dietro a Matteo Salvini, restano quelli di Fabio Cantarella e Igor Gelarda. Si chiuderà in settimana.

Nel Pd le grandi manovre sono in corso. Un bel pezzo di zingarettiani si sta saldando sull’uscente Michela Giuffrida. Un gruppo di esponenti del partito, tra cui tre deputati regionali, una trentina di sindaci e molti dirigenti, ha scritto al segretario nazionale chiedendo di valorizzare gli uscenti che hanno ben lavorato e di non candidare deputati in carica. L’ipotesi, mai confermata, di una candidatura di Valeria Sudano su Catania potrebbe disturbare la corsa della giornalista, che gode anche del sostegno di diversi deputati regionali. L’altra uscente, Caterina Chinnici, era stata data come papabile capolista, ma i giochi non sono fatti, e la lettera degli orlandiani spedita a Zingaretti sembra rivendicare per Giuffrida quel ruolo. Su Chinnici potrebbero convergere i renziani se non esprimeranno un candidato. Sembra allontanarsi la prospettiva di una candidatura di Giuseppe Lupo mentre è ancora in pista il nome di Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, che però pare avrebbe gradito il posto di capolista e potrebbe essere spostato in un altro collegio. Si era fatto anche il nome di Giuseppe Antoci: l’ex presidente del Parco dei Nebrodi sfuggito a un attentato potrebbe però correre al Sud col sostegno dell’amico governatore pugliese Michele Emiliano o non correre affatto. Siamo Europei di Carlo Calenda dovrebbe puntare su Virginia Puzzolo, catanese che vive a Bruxelles. Il puzzle, insomma, non è ancora completo e Roma dovrà sciogliere diversi nodi.

La lista che vede insieme +Europa e Italia in Comune è in via di definizione. Ci sta lavorando Fabrizio Ferrandelli, che Benedetto Della Vedova ha incaricato di coordinare la campagna nelle Isole. Dovrebbe essere candidato anche lui.

Il Movimento 5 Stelle sta scegliendo i suoi candidati con le “europarlamentarie”. In corsa ci sono tra gli altri l’uscente Ignazio Corrao, l’ex iena Dino Giarrusso, la “storica” militante Clementina Iuppa, Matilde Montaudo, finita alla ribalta nazionale per il video-gaffe in cui si scagliava contro “la Trojka e anche la Perestrojka”.


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