Province, affondo di Prestigiacomo: | "Governo regionale connivente" - Live Sicilia

Province, affondo di Prestigiacomo: | “Governo regionale connivente”

Maretta nel centrodestra. La forzista: "Sbagliato usare i soldi degli investimenti per pagare gli stipendi".

PALERMO – C’è poco da festeggiare sulle ex Province siciliane. La forzista Stefania Prestigiacomo con un comunicato spietato fa pelo e contropelo al governo nazionale, e fin qui non sarebbe una sorpresa, ma anche al governo regionale, che solo ieri aveva celebrato con un comunicato gonfio di soddisfazione lo “sblocco” di somme che danno una boccata d’ossigeno agli enti d’area vasta. Ma non c’è affatto da stare allegri, protesta la deputata siracusana di Forza Italia, che ha parole dure verso il governo Musumeci.

Nella nota della Prestigiacomo si parte da un dato: sono circa 270 milioni di euro dal 2016 al 2019 le somme per la spesa corrente ricevute in meno dalle ex province siciliane rispetto a tutte le altre ex province italiane. È il dato al quale è giunta la Commissione Bilancio della Camera durante i lavori di esame della proposta di legge Germanà (FI) e sottoscritta anche da Fratelli d’Italia che prevede il ristoro del prelievo forzoso da parte dello stato nei confronti delle ex province siciliane.

“E’ inspiegabile e senza una ragione plausibile questo diverso trattamento della Sicilia rispetto al resto d’Italia e chiediamo un immediato intervento perequativo”, dichiara Prestigiacomo, che è vice presidente della commissione bilancio e sta seguendo il provvedimento. E fin qui nulla di diverso da quanto detto in tutte le sedi dal governo di centrodestra della Regione. Poi però l’affondo: “C’è una confusione incredibile nei rapporti Stato-Regione. Durante il governo Crocetta abbiamo assistito alla sottoscrizione di accordi capestro e alla rinuncia di ricorsi presso la Corte Costituzionale su provvedimenti nazionali che avrebbero certificato le nostre ragioni e di cui paghiamo ancora il prezzo. Ora bisognerebbe fare ordine e chiarezza e invece purtroppo anche questo Governo Regionale già a partire dall’accordo Stato-Regione di dicembre 2018 ha rinunciato ai contenziosi residui presso l’Alta Corte”.

“Inoltre – prosegue la parlamentare siciliana – leggiamo sulla stampa locale notizie che ci allarmano e sconcertano. Non è possibile, come dichiara il sottosegretario Villarosa, ‘liberare’ a favore delle ex province, per sanare il diverso trattamento con il resto d’Italia, fondi per investimenti già destinati alla Sicilia facendoli diventare spesa corrente. Questa si chiama dequalificazione della spesa che noi non possiamo e non dobbiamo accettare in nessun caso”.

E qui l’ex ministro siracusana non usa mezzi termini contro il governo Musumeci: “La Sicilia, con la incredibile connivenza del suo Governo Regionale, verrebbe penalizzata due volte, una prima ricevendo meno finanziamenti rispetto alle altre Regioni per le ex Province, una seconda volta perdendo anche i fondi per gli investimenti, di cui l’isola ha disperato bisogno, dirottati per pagare gli stipendi degli ex ‘provinciali’. A questo punto diventerebbe del tutto inutile anche proseguire la trattazione in parlamento della proposta di legge Germanà”.

“Noi deputati nazionali siciliani di centrodestra e governo regionale – sostiene Prestigiacomo – dovremmo puntare al medesimo obiettivo e non accettare finti risarcimenti o accordi al ribasso. Dunque il mio appello al governo regionale è di non rinunciare a quanto ci spetta e a non subire ricatti da parte del governo nazionale, magari in cambio della non impugnazione del bilancio regionale, come si vocifera, che va difeso a prescindere”.

“Le risorse destinate agli investimenti a favore dell’isola – conclude la parlamentare di Forza Italia – non possono essere utilizzate per pagare gli stipendi. Ai siciliani vanno restituite, come è stato fatto per il resto d’Italia, risorse di parte corrente e semmai va aiutato il governo regionale a spendere presto e bene i fondi per lo sviluppo e la coesione sociale. Che risultato sarebbe rinunciare a fare strade, scuole, ospedali, depuratori per pagare gli stipendi dei dipendenti delle ex province che hanno diritto al loro stipendio con risorse di parte corrente? E se il sottosegretario Villarosa fa questa “proposta indecente” bisogna respingerla al mittente. Smettiamola con dichiarazioni stampa finalizzate a confondere i cittadini! Non si possono spacciare risorse già destinate alla Sicilia come risorse fresche e aggiuntive!”.

Sul complicato dossier delle ex Province, tutte alle prese con gravissimi problemi finanziari, il governo regionale sta conducendo una trattativa al tavolo con il governo nazionale. Sulla quale, però, ora da Forza Italia si sollevano perplessità con la nota di Prestigiacomo. E dire che proprio oggi un’altra parlamentare forzista siciliana, Giusi Bartolozzi, aveva diramato un comunicato di plauso al governo regionale per le “somme considerevoli, poco più di 101 milioni per i Liberi consorzi e le Città metropolitane”. Bartolozzi, legata all’assessore all’Economia Gaetano Armao, ribadiva nel comunicato l’impegno di Forza Italia sul disegno di legge di Gemanà, auspicando che lo Stato “restituisca ai siciliani il maltolto”. Obiettivi comuni quindi alla collega Prestigiacomo, ma valutazioni diverse sull’operato del governo regionale. Verso il quale in una parte di Forza Italia sembra crescere una certa insofferenza. Non è un mistero che Stefania Prestigiacomo sia da sempre politicamente vicina a Gianfranco Micciché. Proprio ieri il presidente dell’Ars, di fronte all’ennesima debacle d’Aula del centrodestra, ha usato parole tutt’altro che accomodanti verso il governo e la sua coalizione: “Mi sembra che non ci si renda conto che le leggi non si approvano facendo l’appello alla responsabilità all’opposizione. La maggioranza si deve dare una regolata e deve cominciare a essere presente. Se non c’è una maggioranza o torniamo a votare o allarghiamo la compagine di governo. La politica è questa”. Micciché ieri ha espressamente criticato il metodo proposto dall’assessore Toto Cordaro che in Aula aveva rivolto un appello alle opposizion: “Mi rifiuto di fare appelli all’opposizione – ha detto il commissario di Forza Italia -. Un tale appello si può fare una volta nella storia: in caso di guerra. L’opposizione deve fare il suo mestiere. Da parte loro non c’è una forma di cattiveria. C’è piuttosto una richiesta di una risposta politica seria. Ed è giusto che ci sia”. E’ questa l’aria che tira nel centrodestra.


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