Conte, Salvini, Di Maio, Toninelli | Tutti indagati per la Sea Watch - Live Sicilia

Conte, Salvini, Di Maio, Toninelli | Tutti indagati per la Sea Watch

Il procuratore Zuccaro ha fatto richiesta di archiviazione al Tribunale dei ministri.

SEQUESTRO DI PERSONA
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Nell’inchiesta per sequestro di persona aperta dalla Procura di Catania sui presunti ritardi nello sbarco della Sea Watch nel capoluogo etneo oltre al ministro Matteo Salvini sono indagati anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il vice premier Luigi Di Maio e il ministro Danilo Toninelli. Per tutti, apprende l’Ansa, il procuratore Carmelo Zuccaro ha presentato richiesta di archiviazione al Tribunale dei ministri di Catania, che dovrà decidere sulla loro posizione entro i prossimi 90 giorni.

“Io non cambio idea, per il bene degli italiani con me i porti sono e rimangono chiusi”. Lo ribadisce il vicepremier e ministro dell’Interno. “Ho letto dell’indagine a carico di Salvini: ho ricevuto la stessa notifica, sono indagato anche io ma non mi sento Napoleone”: così invece il vicepremier Luigi Di Maio.

“L’Italia ha la fortuna di avere una Costituzione pensata e scritta da uomini e donne che avevano quale proprio faro la tutela dei diritti umani, dei diritti di tutti e di tutte di fronte alla violenza e alla prepotenza che a volte può venire anche dalle Istituzioni; di avere un sistema giudiziario che nel suo complesso riesce a garantire indipendenza di giudizio e riesce a resistere, come ha resistito molte volte, ad attacchi e violenze di ogni tipo provenienti anche dal Governo del Paese. Credo che queste garanzie, che valgono anche per il cittadino Matteo Salvini, siano sufficienti affinché il ministro non sia tentato dal sottrarsi ancora una volta al giudizio della magistratura con l’odioso ricorso all’immunità parlamentare per le vicende del tardato sbarco dei profughi dalla Sea Watch”. Lo dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Di fronte alla contestazione di reati gravi, attribuiti a un ministro e che vedono coinvolti anche minori, la fuga dal confronto giudiziario suonerebbe molto come ammissione di colpevolezza”, conclude Orlando. 


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