Droga, estorsioni e rapine| Confiscato il patrimonio dei Bronte - Live Sicilia

Droga, estorsioni e rapine| Confiscato il patrimonio dei Bronte

Il provvedimento riguarda beni per 60 mila euro.

PALERMO – Era già sorvegliato speciale, con obbligo di soggiorno a Palermo per furto, estorsione, rapina, produzione e traffico di droga. Oggi il patrimonio di Giovanni Bronte e del figlio finiscono definitivamente nelle mani dello Stato, con la confisca dei beni già sequestrati nel 2016 su proposta del Questore di Palermo, per un valore di 60 mila euro. Si tratta di un’auto, una moto e di contanti per 30 mila euro.

Gli accertamenti dell’ufficio Misure di prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura di Palermo sul patrimonio dei Bronte hanno permesso di accertare come padre e figlio non disponessero di entrate lecite per acquistare i beni. “Giusepe Bronte – spiega la polizia – pregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona in particolare si è distinto come soggetto stabilmente e professionalmente inserito nel settore della produzione e del traffico di sostanze stupefacenti”.

Il 12 luglio 2016 è stato arrestato per detenzione e traffico di droga durante l’operazione “Tiro Mancino” della squadra mobile di Palermo, che ha permesso di disarticolare una vasta organizzazione che importava droga dalla Campania, dalla cocaina all’eroina, fino alla marijuana e all’hashish, destinate ad essere poi smerciate sui mercati palermitano, trapanese ed agrigentino. 

Giuseppe Bronte è stato recentemente raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, nel corso del blitz “Lampedusa”, che ha smantellato una banda di trafficanti di droga. Per Giuseppe Bronte è scattata anche la sorveglianza speciale per due anni e due mesi. 


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